Longobucco, strada Sila-Mare crollata: la colpa è di tutta la classe politica

(foto corriere della sila)

Doveva finire così. Il viadotto nel tratto tra il bivio di Ortiano e quello di Destra/Manco della strada Sila-Mare, che collega Longobucco alla costa jonica, dopo 48 ore di piogge torrenziali, è precipitato nelle acque del Trionto.

Dagli anni ’90, questa importante via di comunicazione è al centro di tutta la vita politica locale e non solo. I Longobucchesi hanno visto per anni nell’opera in corso una possibilità per mettersi alle spalle il secolare isolamento. Una speranza per tanti, l’ennesimo miraggio per molti.

Milioni e milioni di euro buttati soprattutto dalla Regione Calabria e dalle Giunte di tutti i colori (nessuno escluso) che si sono succedute nel tempo. Ma è evidente che le responsabilità maggiori ricadono su chi ha gestito la Regione dal 2014 al 2016 vale a dire gli anni nel corso dei quali l’opera è stata appaltata e poi aperta al traffico. Parliamo quindi della Giunta Scopelliti con Pino Gentile assessore ai Lavori Pubblici e della Giunta di Mario Oliverio, che i Lavori pubblici se li curava da solo. 

Nel centro silano da anni è di moda una battuta, considerati i tanti ritardi e le annose sospensioni dei lavori: la strada ci sta andando da sola al mare, con tutte le mattonelle, e il pietrisco sui versanti a salvaguardia della furia delle acque, di cui i vecchi hanno sempre avuto paura e che, negli anni ’50, hanno visto molti morti per annegamento.

Già nel settembre del 2009 l’importante asse viario era stato notevolmente compromesso, con danni pari a 10 milioni di euro, qualcuno dice. E ancora, nei primi giorni di dicembre dell’anno scorso, sempre problemi e smottamenti.

I chilometri sono pochi, ma i voti negli anni sono stati tanti. Lavori iniziati nell’imminenza di ogni tornata elettorale alla Regione, convocazioni a Lamezia, per la firma dei contratti, durante il silenzio elettorale. Per i soliti Longobucchesi particolarmente ironici, la Sila-Mare dovrebbe portare il nome di più di un consigliere regionale, di destra, di centro e di sinistra, con tanto di video a imperitura testimonianza.

E pensare che il vecchio ponte sul Trionto sta lì, imperturbabile, dal 1890.

Il paese rischia di restare isolato completamente. Sulla vecchia 177, altezza Destro, a distanza di 5 mesi ancora non è stato effettuato nessun intervento e la situazione stamattina è ulteriormente peggiorata. Solo qualche operaio a salvaguardia di alcuni cavi.

Ormai, i Longobucchesi hanno fiducia solo nella Magistratura e speriamo che nessuno si presenti per i soliti selfie e le solite fasce.