Oggi a San Giovanni in Fiore si festeggia il patrono, San Giovanni Battista, ma non mancano le polemiche. E se la corte dei miracoli della coppia reale (lecchini prezzolati, galoppini ansimanti e compagnia cantante) è in fermento, i cittadini onesti hanno già da tempo molto chiaro il quadro della situazione.
Non c’è più dignità nell’amministrare la cosa pubblica a San Giovanni in Fiore. Ormai non ci sono più regole; i responsabili di servizi autorizzano senza nemmeno leggere. Chi dovrebbe controllare si volta dall’altra parte. Una situazione che col passare dei mesi sta diventando drammatica per le casse comunali.
Con determina numero 190 del 15 maggio 2023 impegnano la somma di 24.750,00 euro, a firma del braccio armato Alessandro Martire, per organizzare la festa di San Giovanni Battista Patrono della città. Una somma considerevole per il Comune.
La regina capra e il comunista con il culo degli altri dovrebbero spiegare alla pubblica opinione il perché di questa spesa folle per una festa che ha sempre organizzato la parrocchia con il comitato festa.
Anche se magari la “legge” – quella del Gattopardo e di Pino Cozzolino, tanto per intenderci – consente di spendere tutti questi soldi per una festa religiosa, i reali si rendono conto di quello che stanno facendo? Che c’entra il Comune con la festa patronale? Sono tutte domande alle quali chi dovrebbe controllare avrebbe l’obbligo di spiegare. Se fossimo in un paese normale, naturalmente.
Da sempre il Comune ha dato un modesto contributo alla festa del Patrono; mai si è caricato tutto. I reali per ostentare la grandezza del regno si sono accollati tutto.
Povera San Giovanni in Fiore che fine ha fatto!
Per far quadrare il bilancio hanno aumentato la tassa sui rifiuti del 25%. Ora metteranno altri balzelli al cimitero che daranno in gestione ad una ditta amica.
La gente non ne può più!
E i consiglieri comunali che fanno? Abbassano la testa e votano. Hanno avuto le loro prebende. I cittadini? Echissenefrega…