La banda di Marcello Mazzetta ha approvato il Piano Strutturale Comunale di Rende con un “colpo di mano” largamente preventivato e prevedibile anticipando il pressoché certo scioglimento del Consiglio. Il Psc è stato approvato dopo appena due minuti dall’inizio del Consiglio, una volta preso atto che tutti i soggetti assoldati da questa gentaglia erano pronti alla smargiassata. Una fretta giustificata dall’incombere degli eventi e soprattutto dalle pressioni della massomafia rendese, chiaramente interessata in prima persona all’adozione di un piano urbanistico che “produrrà” una cementificazione di 1.400 nuovi appartamenti per la gioia di palazzinari “pungiuti”.
La minoranza non ha partecipato a questo squallido blitz degli uomini e delle donne legati a Marcello Mazzetta e alla massomafia di Rende e ha annunciato che impugnerà l’atto approvato ritenendolo illegale e illegittimo. Per questo, i consiglieri si sono recati in Prefettura per procedere alla denuncia.
Intervenendo in Consiglio, Sandro Principe ha bollato l’azione della maggioranza mafiosa rendese come “un atto delinquenziale” non risparmiando sacrosanti insulti al mezzo cristiano senzapalle che continua a fare il presidente del Consiglio e a tutti gli altri elementi della combriccola di Mazzetta.
Di seguito, nomi e cognomi dei consiglieri che si sono prestati a questa sceneggiata.
Gaetano Morrone, Nella Fanello, Rachele Cava, Romina Provenzano, Giovanni Gagliardi, Marco Greco, Chiara Lolli, Salvatore Esposito, Concetta Brogno, Marisa De Rose, Saverio Marasco. Si è astenuto Eugenio Aceto.