La sanità in Calabria inizia e finisce, per me, con un malato oncologico in auto dalle 9:00 del mattino in tour per la nostra amata regione, alla ricerca disperata di un ricovero.
Sul mio gruppo Fb de “il Pittulo“ trovate tutta la mia storia denunciata in un video
https://www.facebook.com/groups/388205244877403/permalink/1933903133640932/
Dalla città di Corigliano-Rossano, con un malato oncologico in auto, veniamo spediti come un pacco fino a Crotone.
Un’ora e mezza di macchina e 81 km. per sentirci dire, al Pronto soccorso dell’ospedale sopracitato che “purtroppo non ci sono posti a ricovero disponibili e che dobbiamo tornare indietro”.
Da Crotone, questa volta, proviamo ad arrivare all’ospedale di Corigliano (Guido Compagna) attraverso Pronto soccorso.
Dopo un’altra ora e mezza di auto e altri 81 km, arrivati a Corigliano anche in questo caso, ci viene detto che purtroppo non ci sono posti a ricovero.
Una giornata persa in auto contro il tempo, contro tutto. Con un malato oncologico in macchina tra dolori e sofferenze atroci.
Il giorno dopo ho provato telefonicamente, nel tentativo disperato di trovare un ricovero presso l’ospedale di Castrovillari e quello di Cosenza. Nel primo caso mi veniva detto che non era possibile neanche in questa struttura avere un ricovero mentre, per quanto riguarda l’ospedale di Cosenza, non ho avuto nessuna risposta al telefono.
Nel 2012 la stessa sorte era toccata a mio padre, venuto a mancare dopo soli 7 mesi di malattia tra peripezie e “palleggi” da ospedale in ospedale.
A distanza di undici anni non è cambiato nulla è per trovare assistenza e cure, siamo dovuti andare a cercare ricovero fuori regione e precisamente in Puglia a San Giovanni Rotondo…