“L’uomo che a suo dire doveva amministrare in «discontinuità» e cambiare la regione «con l’esperienza» di palazzo è coinvolto in una vicenda all’italiana di famiglia e famigli, in una piccola storia ignobile di confusione del pubblico col privato e del privato col pubblico”.
Dalila NESCI, deputato del M5S riprende la nostra notizia sulle auto della figlia e dell’autista di Palla Palla, beccate nel Centro per la viabilità invernale della Provincia di Cosenza a San Giovanni in Fiore.
“Mario Oliverio, governatore della Calabria, deve delle spiegazioni chiare: ai calabresi, ai suoi elettori, ai tifosi e all’opinione pubblica in primo luogo. La figlia Antonella (Oliverio), l’autista Giovanni Varca e il figlio di costui, Domenico (Varca), avrebbero usato per le loro macchine l’officina del centro per la viabilità invernale della Provincia di Cosenza, nello specifico sito a San Giovanni in Fiore (Cs), il comune d’origine del governatore.
La notizia, con tanto di foto e visure delle targhe, è stata data ieri dal sito iacchite.com (qui il link all’articolo), supplemento digitale di “Cosenza Sport”. Nelle foto ci sono immagini eloquenti, inequivocabili. Voluto proprio da Oliverio quando governava la Provincia di Cosenza, il centro può riparare soltanto i mezzi antineve dell’ente. Nelle immagini si distinguono l’auto della figlia e l’auto di Varca padre, pensionato rilanciato dal governatore, appena dopo l’elezione, con una consulenza da 40 mila euro annui.
“Chi ha portato lì quelle vetture? Chi sapeva e ha taciuto? A che titolo quelle automobili si trovavano sotto i “ferri” dell’officina del centro antineve della Provincia di Cosenza? Oliverio non ne era al corrente? Sapeva o no che quell’officina sarebbe stata utilizzata, come si ripete a San Giovanni in Fiore, per fini non propriamente istituzionali, per sistemare altre auto private e addirittura, sembra, per ricuperare vecchie jeep? Chi ne avrebbe pagato le spese? Chi ci avrebbe guadagnato? Quale può essere, adesso, la credibilità pubblica del presidente Oliverio? E Renzi e Magorno che cosa ne pensano?
Ecco, ora il governatore deve dire in coscienza ciò che sa e chiarire il suo ruolo, perché fa un bel po’ schifo se la figlia, l’autista e altri avessero approfittato di quell’officina per risparmiare sul meccanico. Noi denunceremo il caso alla Procura di Cosenza”.