Ancora una morte per malasanità a Corigliano-Rossano: siamo alla quarta nel giro di cinque mesi. Si viaggia al ritmo di un decesso al mese e la beffa è rappresentata dal fatto che il direttore generale dell’Asp di Cosenza è un rossanese ovvero Antonello Graziano della dinastia di papponi degli Strafalaria e che è stato mandato a Milano per seguire un corso per l’emergenza-urgenza. Roba da tragicommedia… Ma vediamo il dettaglio.
16 GENNAIO – La Procura della Repubblica di Castrovillari ha aperto un’indagine sulla morte di una ragazza di 17 anni di Corigliano Rossano, avvenuta a casa dopo che era stata in ospedale per farsi visitare e non è stata ricoverata.
16 MARZO – L’ambulanza non ha la barella: Eugenio, appena 30enne, muore a Corigliano-Rossano perché non si trova una barella adatta.
28 MAGGIO –Tragedia a Corigliano-Rossano: 37enne colto da malore ma l’ambulanza non è medicalizzata, muore poco dopo.
Ed eccoci, purtroppo all’ultimo tragico evento.
Vogliono vederci chiaro i familiari di un uomo di Rossano deceduto poco dopo essere arrivato al pronto soccorso dell’ospedale Nicola Giannettasio di Rossano. Per questo hanno sporto formale denuncia ed ora la salma si trova nell’obitorio del nosocomio rossanese in attesa delle prossime disposizioni della magistratura. A seguito della denuncia, infatti, la Procura della Repubblica ha disposto il sequestro della salma quando già si stavano predisponendo le esequie. Ora bisognerà attendere che la Procura conferisca l’incarico al perito per poi procedere con l’autopsia che presumibilmente non si terrà prima di lunedì pomeriggio. Poche e frammentate le notizie che sono trapelate sull’accaduto. L’uomo, 46 anni, del posto impiegato in una azienda locale, spostato e padre di tre figli, pare che nella giornata di ieri si sia recato con le sue gambe al pronto soccorso poiché avvertiva un malessere. Pare che subito dopo essere entrato nella sala visite del pronto soccorso nel mentre stava dialogando con i sanitari è caduto a terra. Sulle prime l’ipotesi più probabile pare sia quella che si sia trattato di un infarto fulminante che non ha lasciato scampo al quarantaseienne, ma i familiari nonostante lo strazio delle notizia del decesso hanno deciso di fare luce su di una morte improvvisa e chiarire il dubbio se si potesse intervenire in qualche modo per salvarlo. Capire perché quel marito, quel padre non farà più ritorno a casa…
Negli ultimi tempi non sono stati pochi i casi di familiari che hanno presentato denuncia alla procura di Castrovillari per decessi che hanno lasciato anche più di un sospetto. Tra le morti più recenti quella di Eugenio Bisogni Plastina, avvenuta il 16 marzo al Pronto soccorso dopo avere atteso invano per una intera giornata l’arrivo di un’ambulanza con una barella idonea per il suo peso, per essere trasferito a Cosenza.
E mentre ancora divampavano le polemiche per gli altri due decessi determinati dall’invio di ambulanze senza medici a bordo (un uomo in contrada Zolfara ha atteso invano per un’ora l’invio di un’ambulanza e un cittadino straniero è deceduto in casa mentre attendeva l’ambulanza), adesso arriva anche la quarta morte per malasanità in appena cinque mesi. Ce n’è abbastanza non solo per aprire inchieste della magistratura ma anche per cacciare a calci nel sedere il direttore generale dell’Asp di Cosenza, per giunta rossanese… E in tutto questo casino, il commissario per la sanità calabrese, che è anche presidente (sic!) della Regione non riesce manco a spiccicare una parola. Vergogna!