Catanzaro. Tempi lunghi per riaprire il Duomo, prosegue la fase di studio dei progetti

I lavori non sono ancora partiti e non ci sono ancora delle indicazioni sulla data prevista per l’inizio, ma della ristrutturazione e messa in sicurezza del Duomo di Catanzaro si è tornato a parlare in questi giorni perché uno studio d’architettura, Istmo, ha pubblicato sui propri canali web l’idea progettuale avanzata alla Soprintendenza Archeologica, Belle Arti e Paesaggio quale proposta per il recupero della Cattedrale.

La “call for entries” (datata 2021) provava a tenere in considerazione una serie di temi architettonici e strutturali emersi in questi anni di approfondimenti tecnici sull’intero immobile. I problemi che hanno portato alla chiusura del Duomo nel 2018, cioè il crollo di alcune parti di intonaco nelle cappelle laterali, avevano infatti portato a scoprire più ampi e importanti problemi strutturali derivanti dai lavori resisi necessari dopo i bombardamenti che avevano danneggiato il Duomo durante la Seconda guerra mondiale.

I test hanno fatto emergere l’esigenza di alleggerire il peso gravante sulle strutture dell’impianto originale (risalente almeno a 900 anni fa e più volte rimaneggiata nel corso dei secoli), così la proposta dello studio Istmo, spiega: «Le strutture di copertura esistenti, ormai obsolete e degradate, risultano alla luce delle analisi fornite, altamente compromettenti per il comportamento sismico dell’immobile. Si è scelto quindi di smantellarle completamente rimuovendo tutte la parti in calcestruzzo armato, e sostituirle con elementi in acciaio in modo da garantire leggerezza e rigidità».

Per i progettisti “la nuova volta a botte presente nella navata centrale e nel transetto rappresenta il tentativo di coniugare il significato storico-religioso di protezione del velo della Madonna con l’espressività formale e percettiva data dall’utilizzo di un tessuto metallico di finitura. La forma pura e la sua plasticità esulano da una ricerca decorativa, che potrebbe rischiare in alcuni casi di essere soggetta a mode stilistiche poco durature nel tempo”.

La proposta sembra, però, destinata a rimanere tale. Già verso la fine del 2022, infatti, la Soprintendenza aveva affidato, all’esito di una specifica gara, il compito di progettare l’intervento alla Rtp guidata dalla Studio Battista Associati, che già qualche mese fa aveva consegnato il primo step progettuale per la valutazione da parte di Soprintendenza e Curia.

Il percorso che porterà alla riapertura della Cattedrale non sarà però breve, Vista la tipologia e la delicatezza dei lavori, in cui, con ogni probabilità, sarà previsto un significativo alleggerimento della struttura, i tempi perché vengano portati a compimento non si annunciano brevi. E considerando che ancora si prosegue a lavorare sugli step della progettazione e quindi bisognerà attendere per avere un quadro chiaro dei costi richiesti dall’intervento, Catanzaro dovrà attendere prima di poter tornare nella sua Cattedrale. Fonte: Gazzetta del Sud