(ANSA) – SCALA COELI, 22 GIU – A seguito della rottura di una tubatura parte del percolato prodotto dalla discarica di rifiuti dell’azienda Bieco ubicata in località Pipino del comune di Sacla Coeli, nel Cosentino, si è riversata nel fiume Nicà che sfocia nel mare Ionio tra i territori di Cariati (Cosenza) e Crucoli (Catanzaro). Secondo quanto si è potuto apprendere, i liquami sono fuoriusciti da una tubatura che avrebbe ceduto. Sul posto sono intervenuti i carabinieri forestali di Corigliano-Rossano che stanno coordinando un intervento per cercare di riportare la fuoriuscita dei liquami in alcuni canali di giardia chiusi ermeticamente allo scopo di evitare il rilascio nelle acque del fiume. Successivamente si provvederà a recuperare i liquidi con l’utilizzo di autospurgo. C’è allarme tra i sindaci dei comuni interessati per i rischi legati allo sversamento delle sostanze in mare. (ANSA)
L’azienda Bieco ha immediatamente avvertito le autorità competenti e sul posto si sono recati i carabinieri del nucleo forestale per verificare le cause della fuoriuscita ed eventuali responsabilità, ed i tecnici Arpacal per il campionamento delle acque per stabilire l’eventuale inquinamento.
Il Comune di Cariati ha inviato sul posto gli uomini della polizia locale ed ha avvisato la Capitaneria di porto. “Quello che è accaduto – ha detto il sindaco Cataldo Minò – è preoccupante. Terrificante soprattutto in prospettiva della stagione estiva”. Preoccupazione tra gli agricoltori e gli allevatori della zona che da sempre hanno criticato la presenza di una discarica nella valle del Nicà dove ci sono coltivazioni biologiche. Alcuni proprietari terrieri rivelano che il percolato, che appare schiumoso sull’acqua, è già finito dai torrenti nel fiume Nicà e che l’olezzo è insopportabile e molti animali si rifiutano di attraversare il fiume.