Fonte: L’Irriverente Blog di Danilo Colacino
La Calabria tiene sempre molto alla sua immagine, spesso “deturpata” da fatti di cui questa straordinaria terra è addirittura vittima. Però, a volte, ci si mette pure la sfiga! Come quella che ha portato nel giro di appena una settimana, o poco più, due star hollywoodiane di prima grandezza (una anche Premio Oscar, prima di diventare popstar, come Russell Crowe e un’altra comunque superfamosa e iconica come Richard Gere) in un resort di proprietà di Raffaele Vrenna. Ovvero proprio l’ex patron del Crotone Calcio, da anni però passato nelle mani del fratello Gianni, da ieri indagato insieme allo stesso fratello oltreché ad alcuni politici locali di spicco fra cui il già governatore (2014-2020) Gerardo Mario Oliverio.
Vrenna, che avrebbe peraltro rapporti di parentela con figure indicate quali appartenenti alla ‘ndrangheta, in passato ha addirittura vestito gli scomodi panni dell’imputato. Dall’inchiesta Puma in avanti, per l’esattezza, anche subendo misure cautelari di carattere preventivo. Il suo nome è dunque varie volte finito nelle carte di magistrati e forze dell’ordine, ma finora senza alcuna condanna definitiva subita. Raffaele Vrenna allo stato è, insomma, un incensurato. Senza se e senza ma, per la giustizia italiana. Resta, tuttavia, una figura in un certo senso alquanto ‘chiacchierata’.
Da operatore economico attivo nel settore dei rifiuti e appunto delle strutture ricettive di alto livello. E, soprattutto, da 24 ore circa, da soggetto di nuovo finito sotto la lente d’ingrandimento dell’Antimafia, restando però innocente sino all’ultimo grado di giudizio. Certo che però, al di là di ogni considerazione, quanti hanno deciso di portare da lui prima Gere e poi Crowe non hanno di sicuro brillato per… tempismo. Ma anche per attenzione e forse opportunità! In una realtà, quella calabrese manco a dirlo, in cui come premesso le antenne devono stare assi più dritte che altrove.









