di Franco Panno
D’estate alla Villa Vecchia comunale. Un bar, un juke box, i giocatori di zecchinetta, le Signore di Santa Lucia che di sera vendevano l’amore, con ampi ventagli, impegnate a smuovere l’afa. Ogni tanto qualche rissa, qualche botto, Più che altro mi piaceva quando un signore anziano si avvicinava e si raccontava. In quella zona sapevano tutto di me, qualcuno arrivava ai miei bisnonni. Le origini tornavano attraverso il dipanarsi di fatti che ascoltavo avidamente. Il tramando orale di un tempo che tornava in un luogo che trasudava storia. Qualcuno mi restituiva mio padre bambino, altri la bellezza austera e delicata di mia madre, altri ancora la signorilità di mio nonno, quasi tutti l’incanto di una bellissima ragazza in bicicletta, zia Lucia che morì di poliomielite a sedici anni.
La storia non scritta, la scoperta di un mondo che sembrava appartenere a Fogazzaro, Gozzano e Pavese.
Piccolo mondo antico.
Ciao amore ciao, Luigi Tenco
Buongiorno