Processo Bergamini story, 48^ udienza. Doppio colpo di scena. Anche Dino Pippo Internò è indagato per omicidio e la moglie rivela: “Ho sentito che l’ha ammazzato zio Franco”

Il breve rinvio della sentenza del processo per l’omicidio volontario pluriaggravato di Denis Bergamini (dalla fine di luglio al 1° ottobre con requisitoria, conclusioni e arringa a settembre) non ci impedisce affatto, anzi ci agevola nella necessaria, LUNGA e indispensabile opera di ricostruzione delle fasi salienti del processo. 

5 LUGLIO 2023 – 48^ UDIENZA

La 48^ udienza del processo per l’omicidio volontario pluriaggravato di Denis Bergamini ha riservato un colpo di scena proprio nel finale, quando l’attenzione della platea e degli addetti ai lavori era ancora concentrata sull’ascolto di una serie di intercettazioni di Antonella Raimondo, moglie di Dino Pippo Internò, uno dei “famigerati” cugini di Isabella Internò che la accompagnava come un’ombra nei giorni precedenti la morte del calciatore e finanche in occasione del funerale di Denis Bergamini. E si trattava – beninteso – di circostanze sicuramente rilevanti ai fini del processo, ma che sono passate inevitabilmente in secondo piano quando il pm Luca Primicerio, immediatamente prima dell’attesa testimonianza dello stesso Dino Pippo Internò, rivelava che il cugino dell’imputato risulta indagato dalla procura di Castrovillari per concorso in omicidio volontario in un altro procedimento, giocoforza collegato con quello in corso di svolgimento ma comunque diverso. Insieme a lui è indagata naturalmente anche Isabella Internò e non è ancora chiaro se sia iscritto nel registro degli indagati anche Luciano Conte, il marito poliziotto di Isabella Internò. Sulla circostanza, il pm Primicerio non ha dato indicazioni, ma ha precisato che si tratta di un procedimento datato 6 maggio 2021, quindi antecedente al rinvio a giudizio della Internò, che è stato deciso dal Gup di Castrovillari qualche mese dopo, il 20 settembre 2021.

Un colpo di scena decisamente inatteso, che arrivava – come accennato – proprio qualche minuto dopo la rivelazione di altri particolari importanti per decifrare le fasi che hanno portato all’omicidio di Denis Bergamini.

L’avvocato della famiglia Bergamini, Fabio Anselmo, in sede di controesame della testimone Antonella Raimondo, procede con l’ascolto in aula di alcune intercettazioni. La prima, del 16 maggio 2013 vede coinvolta la Raimondo e sua cognata Nadia. La moglie di Dino Pippo Internò afferma: “I giornalisti all’inizio hanno detto che l’ha ammazzato zio Franco, per un delitto d’onore”. A chiarimento la donna risponde di aver sentito questa versione in una trasmissione di Rete4. Zio Franco è Francesco Internò, padre di Isabella, di professione imbianchino. deceduto nel 2009 per cause naturali. Di lui s’è detto che ha chiesto a diversi suoi congiunti di presenziare al funerale del calciatore per contenere eventuali reazioni dei tifosi contro la figlia, è stato chiarito che si sarebbe recato a Roseto Capo Spulico in compagnia del nipote Roberto Internò per riportare Isabella Internò a casa e qualcuno ha avanzato anche l’ipotesi che si trovasse già prima a Roseto ma nessuno aveva mai detto che si sospettava di lui come esecutore materiale del delitto. La circostanza è assolutamente falsa, perché mai nessun giornalista – e men che meno quelli di Rete4 ma anche quelli delle altre testate nazionali e locali – si è mai spinto fino a un’ipotesi del genere. Ci sono stati molti riferimenti ai cugini di Isabella Internò da parte di diversi testimoni, tra i quali Tiziana Rota, la moglie del compagno di squadra di Bergamini, Maurizio Lucchetti, ma mai nessuno aveva ipotizzato un coinvolgimento diretto del padre.

In sostanza, sembra quasi di aver assistito in diretta a un clamoroso lapsus freudiano della testimone, che nonostante si sia subito affrettata a ribadire, anche in maniera grottesca a dire il vero, che aveva sentito l’affermazione su zio Franco a “Chi l’ha visto su Rete4″… aveva lasciato interdetti i presenti per la gravità di quanto stava emergendo. Lasciando anche e nello stesso tempo aperti mille dubbi su chi realmente le avesse riferito la dirompente notizia.

E non è ancora finita. Perché sette giorni più tardi la donna viene intercettata al telefono con il marito Dino Pippo Internò. Ad un certo punta della telefonata, tra qualche “eeeee” e qualche “aaaaa”, la donna gli chiede: “Hai visto alla tv ieri sera Raoul Bova?”… Il marito prova a rispondere ma la donna lo sovrasta e insiste con “A Raoul Bova, Raoul Bova, Raoul Bova…”. Fin troppo chiaro il riferimento: la donna teme di essere intercettata e quindi prova a dissimulare parlando in effetti di una trasmissione sul caso Bergamini andata in onda qualche ora prima e nella quale si erano viste le fotografie del funerale che ritraggono la famiglia Internò quasi al completo. Dino Pippo Internò risponde affermando che non deve temere nulla e prova a fare un nome ovvero Pietro… E tutti inevitabilmente pensano che si stia riferendo a Pietro Casciaro, altro cugino di Isabella Internò certamente presente al funerale di Bergamini e la cui fotografia era stata diffusa dai media proprio in quelle ore,

Ascoltando il nome “Pietro”, la donna si arrabbia platealmente col marito, lo epiteta come “stronzo” e cerca di zittirlo. I presenti ascoltano ancora una volta sconcertati, la Corte chiede ad Antonella Raimondo il significato di quella telefonata, ritenuta effettuata con un linguaggio criptico nel timore di essere intercettati e la presidente Paola Lucente esorta più volte la teste a non mentire ricordandole di aver giurato di dire la verità. La Raimondo afferma di non ricordare affatto la telefonata né di saperne indicare il tenore ma non convince proprio nessuno.
A chiudere il cerchio un’ultima intercettazione, datata 19 luglio 2017 sempre tra marito e moglie nella quale l’uomo dice alla donna che sarebbero spuntati due supertestimoni a favore di Isabella (Rocco Napoli e la moglie?) che avrebbero visto tutto. Testimoni dei quali però la Raimondo non chiede nulla al marito né in quella circostanza né in occasioni future

Neanche il tempo di razionalizzare ed ecco il colpo di scena ancora più clamoroso riguardante la rivelazione dell’iscrizione di Dino Pippo Internò nel registro degli indagati per concorso in omicidio volontario. Il fatto nuovo apre subito una questione fondamentale per il processo in corso. L’avvocato di Isabella Internò, Angelo Pugliese, formula un’eccezione ritenendo che poiché Dino Pippo Internò risulta indagato, sarebbe stato necessario avvisare i suoi parenti che hanno testimoniato – compresa la moglie – che avevano l’opzione della facoltà di non rispondere e chiede, di conseguenza, la nullità di tutte le testimonianze dei parenti dell’indagato.

L’avvocato Fabio Anselmo, tuttavia, riporta una sentenza della Cassazione del 2019 nella quale si rileva che quando ci si trova davanti a un indagato in due procedimenti diversi, va notificato l’avviso della facoltà di non rispondere soltanto all’indagato e non agli altri congiunti che hanno già testimoniato, ai quali, di conseguenza, non è necessario imporre l’obbligo dell’avviso. Ergo, tutte le testimonianze dei parenti di Dino Pippo Internò, compresa quella della moglie di pochi minuti prima, vanno considerate perfettamente valide. La Corte si ritira in Camera di Consiglio per qualche minuto e quando esce, Paola Lucente legge un dispositivo che dà ragione alla tesi dell’avvocato Anselmo decidendo che le testimonianze dei parenti di Dino Pippo Internò sono validissime.

A questo punto, al cugino dell’imputato viene data la facoltà di scegliersi un avvocato di fiducia e di decidere se avvalersi o meno della facoltà di non rispondere in questo procedimento. Qualche minuto dopo, il pm Luca Primicerio afferma che chiederà l’archiviazione del procedimento della cui esistenza si è appreso soltanto oggi. Si ritorna in aula l’11 settembre.