Sila-Mare, mamma mia quanti cani intorno all’osso!

SILA-MARE: TROPPI CANI ALL’OSSU!

Da giorni il solito galoppino del Generalissimo Graziano e presidente del Consiglio comunale di Longobucco (oltreché sorvegliante di Calabria Verde a tempo perso) va annunciando a destra e a manca che la Sila-Mare finalmente sarà riaperta il 31 luglio, in tempo per la festa patronale di San Domenico e 5 giorni prima della data prevista dall’Anas. Assicurata la presenza del Generalissimo, che si ricorda delle sue origini longobucchesi a ogni elezione e a ogni transumanza da un partito all’altro, come le vacche di Fanfani. Il sindaco Pirillo, al contrario del suo presidente, preferisce il mistero e la suspense. Fa più fico.

Non poteva essere da meno l’onorevole Chiù Chiù Bevacqua, anch’egli originario del paese silano. Ed ecco in quattro e quattr’otto, organizzato un convegno per venerdì 28 luglio. Parata inutile, simile a quella del 3 luglio scorso sempre a Longobucco e sempre con il fido Iacucci a fianco. Ma siccome la presenza del vicepresidente del Consiglio regionale ora è data per certa, Chiù Chiù ha pensato bene di aggiungere, oltre alla discussione sul Ponte Sila-Mare, anche la Strada statale 106 jonica e l’Elettrificazione della linea ferroviaria jonica. Po, po, po! Ma si sa: “Melius abundare quam deficere”.

Bevacqua e Iacucci ormai si considerano i dioscuri del nuovo Pd e buoni per tutte le stagioni: “Bonaccini o Schlein per noi pari sono”. A molti invece ricordano Bruto e Cassio, gli assassini di Cesare, posti da Dante fra i traditori dei benefattori e condannati a essere divorati eternamente da Lucifero. Infatti, sono accomunati solo dall’odio nei confronti di Oliverio & C, cui devono tutta la loro fortuna politica (si fa per dire). Per noi, purtroppo, sono solo i nuovi Gianni e Pinotto della politica calabrese.

Si attende ora l’iniziativa dell’altro onorevole presenzialista, il consigliere pentastellato Davide Tavernise. Non mancherà di dare sue notizie.

Frattanto, manca il presidentissimo Roberto Occhiuto. Ma non ci preoccupiamo, in sua vece c’è sempre Bevacqua, pardon Chiù Chiù.