Stando ai numeri diffusi dal gruppo parlamentare dei 5 Stelle, la provincia di Cosenza è al primo posto in Calabria e al sesto nella classifica generale del paese, per numero di sospensioni del reddito di cittadinanza: 5234. Un numero enorme di nuclei familiari che da questo mese tornerà a vivere nella povertà assoluta. Un vero e proprio attentato al disagio sociale, un atto criminale che qualifica questo governo per quello che è: una banda di disonesti travestiti da politici al servizio del malaffare, dei corrotti di stato, della borghesia mafiosa, e delle potenti lobby economiche e finanziarie nostrane e mondiali. Un bel regalo della Meloni agli imprenditori/prenditori alla Santanchè, sempre alla ricerca di schiavi da sfruttare per meglio massimizzare i profitti, ma anche un contentino ai tanti frustrati che l’hanno votata dopo averli convinti che il problema dell’Italia sono i percettori del reddito di cittadinanza. Un classico che funziona sempre: innescare una bella guerra tra poveri così mentre gli sventurati, chi più chi meno, si scannano tra di loro, gli intrallazzi possono passare inosservati. E come sempre tanta gente abbocca.
Nell’Italia dei corrotti, dei collusi, degli intrallazzi, delle truffe, del continuo e reiterato saccheggio del patrimonio pubblico, del patto stato/mafia, degli evasori totali, gli unici a destabilizzare i conti pubblici, per questo schifoso e infame governo, sono i percettori del RdC. Verrebbe da dire: ma la destra sociale, quella della retorica sul popolo e sui lavoratori, non ha niente da dire? Per non parlare della becera quanto ipocrita strumentalizzazione dell’argomento da parte della sinistra istituzionale che per i lavoratori, gli sfruttati, e i disoccupati non ha mai fatto niente. Anzi quando ha potuto ha cancellato diritti acquisiti e servizi primari per favorire banche e investitori privati che sostengono il loro lussuoso e opulento stile di vita.
In Italia i soldi pubblici a tutto servono tranne che per aiutare chi è rimasto indietro. A loro non è concesso nessun sostegno di stato, quello serve solo per i marpioni, i politicanti e gli amici degli amici. E i numeri di questo governo non lasciano spazio a nessun dubbio (per chi vuol capire): 87 miliardi di euro di condoni agli evasori; 10 miliardi euro di tagli alle pensioni; oltre 4 miliardi di euro per la guerra; 1 miliardo euro ai padroni del calcio; +40% di aumento sui mutui; +4,2% di aumento del pedaggio; +40% di aumento alimentari e beni prima necessità; +22% di aumento di gas e luce; e poi: tagli a Sanità e Istruzione, ripristino dei vitalizi per papponi, corrotti e politicanti di ogni ordine e grado, benzina alle stelle, e immunità e impunità per tutte le caste. Di tutto questo i frustrati che l’hanno votata non parlano. Evidentemente gli sta bene così: pur di soddisfare la loro insana pulsione di vedere chi arranca ridotto alla fame, sono disposti a fare la stessa fine. Manco Tafazzi (simbolo dell’atteggiamento autolesionistico e masochistico) riuscirebbe a fare tanto.
Che fine faranno tutte queste famiglie non interessa niente a nessuno, un modo per arrangiarsi, come facevano prima dell’introduzione del RdC, lo troveranno. E’ questa la strategia del governo: i poveri devono ritornare ad essere ricattabili. Possono tornare a rivolgersi agli amici degli amici, come facevano prima. Un piacere non si nega a nessuno, specie a chi è propenso a ricambiarlo. Diceva Cetto: tu mi voti e io ti faccio la spesa, tu non mi voti e allora ‘ntu culu a ttìa e a tutta ‘a famighia! Il sindaco Franz, insieme ad altri sindaci, ha lanciato l’allarme: i servizi sociali cittadini non sono in grado di far fronte a questa emergenza sociale. C’è un concreto rischio di forti tensioni sociali che potrebbero sfociare in violenza. Vogliamo ricordare a Franz che i servizi sociali di Cosenza non hanno mai risolto nessun problema sociale, la risposta che da decenni tutte le amministrazioni danno a chi non ce la fa è sempre la stessa: non ci sono soldi. Non c’erano prima figuriamoci adesso. E le sommosse sociali paventate da Franz, non ci sono state prima e non ci saranno adesso. La gente parla ma non reagisce agli abusi, preferiscono trovare altre strade per campare a quella della rivoluzione. Le possibilità sono tante, basta solo prostrarsi davanti la persona giusta, e un modo per campare si trova. E affanculo la dignità che da queste parte vale meno di una bolletta pagata… ma non con il reddito di cittadinanza.