Ci corre innanzitutto l’obbligo di ringraziare chi, come Iacchite’, ci consente di esprimere liberamente il nostro pensiero senza filtri, censure e limiti se non quelli dettati da un civile e fedele resoconto dei fatti.
Quando l’aria della Sibaritide è ancora impregnata dell’odore acre dei fumi sprigionatisi dal devastante incendio che per più giorni ha interessato la tristemente nota discarica La Silva, sita nel comune di Cassano allo Ionio, circolano insistenti e fondate voci su una imminente riapertura della stessa già a partire dalla prossima settimana.
La rimozione degli ulivi e di una cospicua quantità di materiale sedimentato, sovrastante una buca tombata da tempo e adiacente a quella incriminata, è stata inizialmente effettuata nel tentativo di spegnere il rogo con quel mix di terra e vecchi rifiuti.

Ma siccome l’appetito vien mangiando, a qualcuno dei signori che ordiscono oscure trame a danno del popolo cassanese ma che gli garantiscono profitti stratosferici nel gioco di interessi, al limite della legalità, che notoriamente si sviluppa nel campo dello smaltimento rifiuti, sarà balenata la brillante idea di utilizzare lo spazio venutosi a creare, per l’ulteriore abbanco di tonnellate e tonnellate di spazzatura che negli anni a venire fornirà nuovo combustibile per nuovi roghi.
Se questo criminale disegno dovesse risultare concreto, dimostrerebbe, ove vi fossero dubbi, l’assoluta arroganza del potere, sia regionale che comunale, il quale, contro qualsivoglia regola di legalità e buon senso, oltraggia e umilia i cittadini di questo comune, non considerando i deleteri effetti di tali dissennate scelte sulla salute e sull’economia del popolo cassanese.

Il comitato antidiscarica invita pertanto i cittadini di Cassano alla mobilitazione contro chi non ha avuto neppure l’accortezza di rendere noti i dati relativi alla presenza di veleni, come la diossina, nell’aria, nell’acqua, nel suolo e nel sottosuolo, in seguito agli ultimi, tragici eventi, al fine di tutelare la salute della popolazione, come, per contro, è stato fatto a Palermo e in altri luoghi dove si sono verificate situazioni similari.
Riteniamo quindi un diritto di autotutela combattere contro una eventualità che preveda l’ulteriore sfruttamento de La Silva come deposito e stoccaggio di rifiuti e che non decreti la sua immediata chiusura.
Preannunciamo perciò un possibile sit-in nei pressi della discarica, con modalità assolutamente non violente ma determinate a mettere la parola fine a questo scempio.
A coloro che, utilizzando un termine ormai in uso presso i professionisti della mistificazione, ci definiscono infangatori, rispondiamo che il solo fango a scorrere copioso è quello che gli oscuri signori di cui sopra si buttano addosso da soli.