Agricoltori, allevatori, associazioni, cittadini e turisti hanno chiesto per mesi e mesi risposte dalle istituzioni. Che non sono mai arrivate. Oggi finalmente la procura di Castrovillari ha dato seguito al sequestro della discarica di Scala Coeli notificando gli avvisi di garanzia ai fratelli Pulignano e ai loro compari.
SCALA COELI, SEQUESTRATA DISCARICA PER DISASTRO AMBIENTALE
Dopo il disastro ambientale del 22 giugno 2023, con lo sversamento di percolato e liquami in quantità “industriale” nel fiume Nicà dalla famigerata discarica di Scala Coeli, di proprietà dell’azienda Bieco Srl della famiglia Pulignano, “regolarmente” autorizzata a inquinare l’ambiente dalla Regione Calabria, le soglie di contaminazione di percolato di discarica sono state superate?
Il carotaggio del terreno nel vallone Capoferro, nel torrente Patia/Cacciadebiti e nel Nicá è stato fatto?
Era il 6 agosto del 2023 quando l’attivista di Legambiente Nicola Abruzzese era ritornato sul luogo del disastro e aveva documentato la situazione. Fino a qualche giorno prima vi erano due laghi artificiali pieno di percolato, poi sono stati coperti o “tombati” come si dice in gergo con sabbia e ghiaia del fiume Nicá, e così facendo hanno inventato un nuovo materiale: il “conglomerato di percolato”.
Legambiente chiede ancora una volta al presidente Roberto Occhiuto la revoca del decreto autorizzativo della discarica di Pipino a Scala Coeli perché la BioValle del Nicá e questo territorio hanno già dato e non possono permettersi altre simili situazioni.