Nicotera. L’ultimo saluto ad Antonella e alla piccola Maya

Si sono celebrati a Nicotera, in provincia di Vibo Valentia, i funerali di Antonella Teramo (36 anni) e della sua piccola Maya (appena quattro anni), tragicamente scomparse domenica nel terribile incidente sulla strada di grande comunicazione Ionio-Tirreno. “Vola in alto insieme a mamma Lellina piccola Poppi”, così recita la scritta in rosso sulle magliette bianche indossate da decine di persone davanti alla chiesa di Nicotera. Una fiumana umana giunta da ogni parte per tributare l’ultimo saluto a mamma e figlia. Unite per per sempre. Accanto alle due bare, una accanto all’altra, un padre e un marito, Peppe Campennì, distrutto dal dolore. Il mesto corteo è stato guidato dal vescovo monsignor Attilio Nostro.

E’ proprio monsignor Nostro a ricordare, nella sua omelia, che “davanti a queste tragedie servirebbe silenzio. Sotto la croce di Gesù c’era la sua mamma, proprio come oggi c’è Antonella e la sua Maya. Oggi ci sentiamo impotenti di fronte ad una cosa che ci devasta il cuore. Se Gesù fosse sceso dalla croce, tutti avrebbero creduto che fosse il figlio di Dio. Ma il miracolo vero della vita non è questo. Prendersela con Dio sarebbe stupido da parte nostra. Attraverso la croce del figlio Dio ci ha fatto capire che non era un suo avversario, ma che moriva accanto a suo figlio. Alla fine della messa Peppe ti regalerò un Rosario, tu potrai continuare a parlare con tua moglie e tua figliaI legami non si spezzano, nemmeno il demonio può farlo. Antonella e Maya vivono ancora con noi, anche se in questo momento desideriamo altre cose. La preghiera può restituirci tanto e la comunità di Nicotera lo sa. Trent’anni fa maledissi Dio perdendo mio fratello è da lì nacque la mia vocazione. Oggi dico a te e alla vostra famiglia di non lasciare che a decidere della nostra vita siano le ferite. Lasciamo che a decidere sia il nostro cuore. Cercare colpe non serve, la cosa importante è che questo amore supera e vince la morte. Dico una cosa a tutti voi: dovremmo prendere un po’ più sul serio la morte e la vita. Tante volte non apprezziamo le cose belle che abbiamo accanto, gli affetti. Signore io voglio spremere il mio cuore gustando fino all’ultima goccia di quel cuore che ha condotto Gesù sulla croce. Gesù ha regalato sua mamma a Giovanni, non la lascia perché non vorrebbe starle vicino. Questa fame di amore che senti in maniera lancinante serva a te per proseguire il tuo cammino e quello dei tuoi cari con Gesù”.

Presenti moltissimi sacerdoti e sindaci con tanto di fascia tricolore, a cominciare dal primo cittadino di Nicotera Giuseppe Marasco e dal collega di San Calogero (paese dove è cresciuta Antonella) Giuseppe Maruca. E proprio a San Calogero prima dell’inizio della celebrazione religiosa sono state portate le due salme, davanti all’abitazione della mamma di Antonella.