L’estate è finita. Bilancio positivo o negativo?

Più che l’estate oggi finiscono per quasi tutti gli italiani le ferie. Il famigerato controesodo è già iniziato da questa mattina, e proseguirà per tutta la giornata, con milioni di autovetture che come ogni anno intaseranno strade e autostrade costringendo gli automobilisti a lunghe e snervanti code verso la via di casa. File chilometriche che somigliano molto al traffico cittadino che da domani i tanti vacanzieri di rientro dalle località di villeggiatura, dovranno di nuovo affrontare per recarsi al proprio posto di lavoro. I lenti ritmi delle vacanze sono già un ricordo lontano, sostituiti dalla consapevolezza, forzata, di dover ricominciare a vivere tutto di corsa. Lavoro, debiti e guai accantonati per le ferie, ritornano ad essere i principali problemi degli italiani. Aggravati dai tanti rincari che mai come quest’anno superano la soglia di tolleranza economica degli italiani. Quello che si preannuncia è un settembre lacrime e sangue, tanto per cambiare.

Ma qual è il bilancio economico di questa estate calabrese? Come succede ogni anno il bilancio cambio a seconda di chi lo illustra. C’è chi sostiene il solito boom di presenze, e chi si lamenta di un significativo calo delle prenotazioni. Da che parte sta la verità difficile dirlo.

Stando alla Federalberghi Calabria le località turistiche principali, quelle più gettonate tipo Tropea, Diamante, la Costa Viola, i laghi di Sibari, l’alto Jonio cosentino, hanno fatto il pieno ma non il pienone. Mentre per tutti gli altri non è stata una “bella stagione”. Colpa del caro carburanti, dei rincari dei muti, e del caro vita che hanno costretto molti vacanzieri abituali in Calabria a ridimensionare le vacanze, o a scegliere, per risparmiare, una meta “sotto casa”. A questo si aggiunge il mare sporco, come succede ogni anno, e lo scontrino selvaggio novità di questa estate, che hanno procurato tante lamentele e tantissime disdette, o partenze anticipate.

E nonostante ciò sempre la Federalberghi parla di quasi 7 milioni di “presenze turistiche” in Calabria. Una cifra che si calcola sul numero di giorni di permanenza dei clienti nelle strutture ricettive. Che non va confusa con gli “arrivi”, che si calcolano invece sul numero di clienti che ogni giorno prendono alloggio in strutture ricettive, alberghi, B/B, pensioni, villaggi, ecc. Un numero che Demoskopika calcola in 1,2 milioni di arrivi in Calabria. Numeri che possono sembrare alti ma che sono invece al di sotto delle potenzialità turistiche e di accoglienza della Calabria. Basta confrontarli con i numeri dei nostri diretti “rivali”, che non sono certo “meglio di noi”, per capire la differenza (dati Demoskopika): Puglia: arrivi 2,8 milioni – presenze 12,5 milioni; Sardegna: arrivi 2,8 milioni – presenze 13,8 milioni; Sicilia: arrivi 2,87 milioni – presenze 11,5 milioni.

Se i numeri corrispondono al vero oppure no, non siamo in grado di dirlo, ma una cosa è certa, ogni anno la politica calabrese si riempie la bocca di boom di presenze turistiche, mentre agli operatori del settore i conti, a fine stagione, non tornano mai. Da che parte sta la verità?