A Nicotera uno sversamento di fogna finisce in mare

Il problema è sempre lo stesso, sebbene si evidenzi soprattutto, se non unicamente, in piena estate, quando il danno ambientale che colpisce per tutto l’anno si trasforma in un danno economico e di immagine per una città come Nicotera che, forte di una splendida costa, potrebbe puntare sul turismo per garantirsi crescita e sviluppo ed invece deve lottare contro l’inquinamento, il mare sporco e le denunce dei bagnanti.
Queste immagini sono pericolosamente eloquenti e spiegano senza ombra di dubbio ed individuano le cause di quel mare sporco che da lustri condiziona lo sviluppo turistico lungo l’intero litorale nicoterese.

Si tratta di un tubo in piena attività di scarico di liquami fognari provenienti dall’ex depuratore nel fosso San Giovanni, un collettore a Sud di Nicotera Marina. Tutto il letto del corso d’acqua, in sostanza, s’è gonfiato di acque maleodoranti che, infiltrandosi nel fitto canneto che arriva quasi sino alla foce, sboccano nel laghetto a ridosso della battigia che nel frattempo si sta trasformando in una cloaca a cielo aperto.

Il sospetto è che, qualcuno, agendo nel buio della notte e in anonimato, si stesse preparando, avvicinandosi, nelle previsioni meteorologiche, il cattivo tempo con possibili temporali e il mare mosso, a svuotare le vasche dell’ex depuratore nel San Giovanni il cui livello sale sino a diventare un problema di sicurezza oltre che di igiene. I liquami, infatti, potrebbero invadere il tubo delle acque bianche proveniente da Nicotera Marina e spingerle indietro verso l’abitato sino a farle fuoruscire dal tombini.
Per evitare un evento del genere, si fa ricorso all’intervento provvidenziale della ruspa che, rompendo il muro di sabbia antistante la foce del San Giovanni, consente all’enorme quantitativo di acque stagnanti di finire in mare portandosi dietro tutto il suo carico di veleni nocivi per l’ambiente marino e per la salute.

Ma, al di là dei sospetti e di ogni altra considerazione, rimangono – eloquenti – queste immagini sconcertanti del collettore San Giovanni carico di miasmi, che sversa in quantità mettendo a rischio la tutela della salute pubblica e la salvaguardia delle risorse naturali.
Eppure, su quanto accade nel collettore – realizzato negli anni Cinquanta per raccogliere tutte le acque piovane da destinare all’irrigazione e divenuto, nel tempo, ricettacolo di liquami fognari – ci sono state, anche recentemente, segnalazioni da parte di comitati es associazioni. Il corso d’acqua, peraltro, confina con un noto villaggio turistico, con la sede della Lega Navale e con numerose abitazioni.
Finora, le proteste degli interessati sono cadute nel vuoto. Adesso, vi sono i video con cui Antonio Montuoro sta inondando i social al culmine della sua attività di ricerca e di denuncia che da tempo porta avanti. Fonte: Zoom24