Crotone, scontro sui fondi dell’Eni: il Consiglio come un “ring”

Si doveva parlare di “Distretto energetico” e di politiche ambientali, di Tari e di Canone unico patrimoniale, ed invece il Consiglio Comunale di ieri pomeriggio si è trasformato in un ring di polemiche, con attacchi personali, frecciatine politiche e sfoghi di ogni tipo.

La convocazione dell’assemblea era in realtà stata fatta per il giorno 29 agosto, ma il presidente del Consiglio Mario Megna martedì era stato poi costretto a rinviare i lavori alla seconda convocazione, per mancanza del numero legale. E il primo cittadino Vincenzo Voce non ha mancato di sottolineare la cosa rispondendo alla consigliera Dalila Venneri, rimproverandole di aver abbandonato l’aula assieme alla mimoranza. Una frecciatina che arriva in un momento di tensione tra il sindaco e alcuni consiglieri della sua maggioranza.
In ogni caso ieri l’assemblea ha votato a maggioranza, prima la variazione al regolamento per il canone della Tari, approvando una modifica importante che equipara le piccole attività ricettive, come fittacamere e Bed&Breakfast, alle abitazioni.

Poi l’assessore al bilancio Antonio Scandale ha accolto la proposta del consigliere Antonio Manica di valutare nel computo del numero degli abitanti di ogni immobile anche le persone residenti ma che lavorano e studiano fuori. Poi, dopo aver approvato quasi senza dibattito gli altri punti previsti, è stata la volta del consigliere Igino Pingitore che ha proposto una deliberazione per chiedere alla Regione Calabria di revocare la delibera costitutiva in merito al distretto energetico.

Un fatto che ha suscitato diverse polemiche, innanzitutto perché, come ha sottolineato Enrico Pedace, il Consiglio non ha il potere di una tale richiesta in un ambito di competenza regionale. E così la discussione si è spostata su questioni politiche: il consigliere Fabrizio Meo ha accusato il sindaco di essere venuto meno al patto con gli elettori in materia ambientale e di avere addirittura accettato di buon grado i soldi dell’Eni per finanziare la stagione estiva. Voce si è difeso ricordando a tutti che se oggi si parla ancora del perimetro della bonifica nella fase 2 del Pob è merito di questa amministrazione.

Al dibattito non poteva mancare l’intervento di Antonio Manica (Forza Italia), che ha invece accusato il sindaco di remare contro la bonifica e che questi rallentamenti non fanno altro che nuocere al territorio. Alla fine, c’è voluto l’intervento di Salvatore Riga, che per uscire dall’impasse ha proposto la votazione, poi avvenuta con successo, di un documento per chiedere la creazione di un tavolo interistituzionale con tutte le rappresentanze istituzionali, il mondo delle imprese e dei sindacati, le scuole e le università e i centri di ricerca, gli ordini professionali, la Camera di commercio e gli istituti bancari, al fine di definire una strategia condivisa di rilancio e sviluppo del territorio fondati sulla sostenibilità ambientale. Fonte: Gazzetta del Sud