In tanto buio italiano, un lampo d’intelligenza ce lo regala Benedetta Scuderi, attivista dei Verdi, incautamente invitata a Rete4 da Andrea Giambruno. Benedetta è la donna che ha sfottuto e sbertucciato il “fidanzato” della Meloni con una sola battuta in diretta. Mentre Giambruno la interroga sulle assurde accuse di Saviano al governo della fidanzata per l’abbattimento dell’orsa, lei gli ritorce contro la sua celebre sparata sul nesso fra tasso alcolico delle ragazze e lupi stupratori (« Se vai a ballare hai tutto il diritto di ubriacarti, ma se eviti di ubriacarti e di perdere i sensi, magari eviti anche di incorrere in determinate problematiche, perché poi il lupo lo trovi»): “Potremmo dire che è responsabilità dell’orsa perché, se non fosse uscita di notte da sola, non avrebbe incontrato il cacciatore, o il lupo…”.
La sequenza delle espressioni sul volto del principe consorte nei successivi 12 secondi è una via di mezzo fra il remake di The mask e una gallery di Francis Bacon: mano sinistra che gratta orecchio destro; sopracciglia corrugate e risolino tirato tipo Joker; pollice-indice sotto mento pizzuto per darsi tono; occhi strizzati e indice-medio-anulare su boccuccia a cul di gallina; testolina che fa sì-sì; sguardo disperato verso sinistra in cerca di soccorsi in studio perchè ha finito le facce; cameraman pietoso che lo oscura e stacca sulla foto già mostrata prima. Qualcosa ci dice che non vedremo più la Scuderi chez Giambruno. Ma ne sarà valsa la pena.
Oggi in un’intervista al Fatto Quotidiano Benedetta Scuderi racconta perché lo ha fatto.
La battuta e il collegamento chiuso
Ma prima di tutto assicura a Tommaso Rodano che non aveva preparato la battuta: «No, le assicuro, non c’era premeditazione. Ovviamente avevo voglia di prendere le distanze dalle parole di Giambruno sulle vittime di violenza, ma non potevo sapere che mi avrebbe fatto quella domanda. Me l’ha offerta su un piatto d’argento (ride)». E aggiunge che subito dopo Giambruno ha chiuso il collegamento: «Cioè, poco dopo hanno mandato la pubblicità. Ero convinta che sarei rimasta in collegamento, invece mi hanno detto: “Ciao Benedetta, grazie”. Non penso sia stato strategico, magari eravamo stretti con i tempi». Adesso rischia di non essere più invitata: «Ce ne faremo una ragione. Almeno mi sono tolta uno sfizio, se il prezzo è non essere più chiamata, pace».
Chi è Benedetta Scuderi
Scuderi si è candidata alla Camera con l’Alleanza Verdi-Sinistra alle ultime elezioni. Non è stata eletta. Adesso forse ci riproverà alle elezioni europee: «La politica si fa per la comunità, se me lo chiederà il gruppo ne sarò felice». Ma dice anche che «una comunicazione aggressiva, pure d’impatto, non credo arrivi oltre la nostra bolla social. Bisogna farla dal basso, con pazienza: in strada, a casa, nelle scuole, nei bar. I programmi televisivi non servono a convincere chi ha un’opinione diversa dalla tua: è una forma di comunicazione totalmente polarizzata, ti danno 2 minuti per smontare quello che dicono negli altri 30».
E ancora: «La battuta a Giambruno è una minuscola soddisfazione, non per me, ma spero per tutte le vittime di abuso colpevolizzate. È come dire: guarda che noi ci siamo, non stiamo zitte; non ci interessa il tuo potere di giornalista o di compagno della premier, queste cose non le dici, perché ti facciamo fare una figuraccia. Serve a determinare una posizione – di tante persone che credono in queste lotte – e a combattere una narrazione.
L’imprinting culturale del governo Meloni
Aggiunge che l’imprinting culturale del governo Melonii «l’abbiamo capito dal primo giorno: con tante crisi vere in corso, Meloni si occupava della norma “anti-rave”. Mi fanno paura le battaglie contro le coppie omogenitoriali, le parole della ministra Roccella contro chi ricorre all’aborto, il corteggiamento di Vannacci; è una cultura che cancella non le parole, ma le esistenze degli altri. E poi i negazionismi infantili sul cambiamento climatico». Infine, dice che per il centrosinistra «la sfida è ridare entusiasmo a chi non vota e non crede più nella sinistra. Bisogna proporre volti nuovi, che possano coinvolgere le fasce di popolazione sottorappresentate, a iniziare dai giovani. Dobbiamo essere concreti: passiamo troppo tempo a discutere tra di noi, su temi ideologici. Sono tempi di crisi climatica ed economica, lavoriamo insieme su questo».