“Vibo è diventata la PetroloCity e Daffinà ha più incarichi di… Mastrapasqua!”

E’ incredibile quanto potere abbia il numero uno dei colletti bianchi in Calabria. Ed è incredibile il silenzio generale sul vergognoso accentramento di cariche, potere e soldi nella figura del signor Daffina Tonino di Vibo Valentia. Questo signore, già noto alle forze dell’ordine e più volte indagato, grazie al fatto di avere sposato una Petrolo, nota famiglia massonica del Vibonese, è stato da loro subito “laureato” a Messina senza mai frequentare e poi avviato al “lavoro”.

Bene, cercherò di riassumere in breve: vecchio amico del governatore-parassita (con il quale ha mosso i suoi primi passi politici nel Ccd di Casini, il re dei trasformisti…), negli ultimi anni è diventato:– revisore al Comune di Vibo;- revisore al Comune di Lamezia;-commissario nazionale alla depurazione; consulente alla Regione Calabria a 90 mila euro annui come da contratto con Deloitte; sua moglie Marina Petrolo da segretaria generale al Comune di Mileto è diventata direttore generale del Dipartimento Personale in Regione a 8000 euro netti al mese ed è stata riconfermata senza nessun pudore neanche sapendo che il marito è impelagato peggio di Occhiuto nell’inchiesta per corruzione della procura di Catanzaro… Pensate che suo nipote Varì (il minchione che non si capisce come faccia a stare in politica) è stato addirittura assessore regionale… per fortuna non riconfermato, ché sarebbe stato davvero troppo!

E non è finita qui: il suo studio commerciale gestisce il servizio tributi esternalizzato a Vibo; Paolo Petrolo, primo cugino della moglie ovviamente senza titoli direttore generale Aterp a 138 mila euro annui (e Daffinà è stato condannato da ex direttore Aterp di Vibo per danno erariale!!!).

Non mi dilungo più: ci vorrebbe mezzora per elencare nipoti e parenti stretti che ha sistemato in posti chiave… Ormai Vibo viene definita la PetroloCity... probabilmente col parentato stretto la famiglia Daffinà arriva a guadagnare dalla pubblica amministrazione quasi 250 mila euro al mese… nemmeno il mitico presidente dell’Inps Mastrapasqua aveva tale concentramento di potere, incarichi e soldi. Fa spavento tale situazione e ancor di più lo strabismo – se non vogliamo chiamarlo immobilismo o connivenza… – di Gratteri (ormai accasato a Napule) per tutti questi anni. Perché coloro che gli sono succeduti finalmente hanno ricevuto ordini diversi: del resto ormai la “Giustizia” in Italia funziona così…

Lettera firmata