Spett. Redazione,
apprendo dalla stampa locale che il sindaco di Platì Dott. Rosario Sergi è indagato dalla Procura di Locri per aver falsificato e autenticato le firme dei sottoscrittori delle liste che si sono presentate alle elezioni comunali di Platì del 20 e 21 settembre 2020. Insieme a lui sono indagati, tra gli altri, anche il suo braccio destro Paolo Ferrara, presidente del Consiglio Comunale di Platì e Pietro Marra, candidato a sindaco nella lista di “opposizione”. Inoltre, il sostituto procuratore titolare delle indagini Dott.ssa Antonucci aveva addirittura chiesto per i tre la misura cautelare degli arresti domiciliari, richiesta respinta dal GIP presumibilmente per l’assenza di esigenze cautelari.
Secondo l’accusa, gli indagati avrebbero falsificato le firme a sostegno della lista elettorale capeggiata da Pietro Marra che, di fatto, era una lista “civetta” volta ad aggirare il quorum previsto dalla legge in caso di un solo candidato a sindaco. Circostanza che era ben nota tra la popolazione platiese per l’assenza di cittadini platiesi nella lista Marra.
Fermo restando che per il Dott. Sergi e gli altri vale la presunzione di innocenza fino a condanna definitiva, rimangono tuttavia le questioni etiche e politiche: può una persona accusata di aver truccato la competizione elettorale falsificando le firme continuare a fare il sindaco di Platì? Secondo me no, il Dott. Sergi si deve assolutamente dimettere e, in caso contrario, il Prefetto dovrà intervenire.
Ricordiamoci, da ultimo, che il Dott. Rosario Sergi è stato dichiarato incandidabile dalla Cassazione con ordinanza n. 23445/2022 e, incredibilmente, sta ancora al suo posto.
Saluti
Rossi Giannina, cittadina di Platì