Un anno fa ci ha lasciato Enrico Cava, per noi tutti, ma soprattutto per gli ultrà, semplicemente Enrico u biondo.
Enrico ha attraversato la storia del movimento ultrà a Cosenza con tutto se stesso e ha lasciato una traccia profonda. La riprova è che oggi, ad un anno di distanza, mentre scrivo, non riesco a trattenere le lacrime ripensando al suo sorriso, ai suoi occhi azzurri e a quel modo inimitabile e inconfondibile con il quale ci invitava a reagire alla repressione e ai soprusi.
Non era un santo Enrico, così come nessuno di noi che abbiamo incrociato il suo cammino, aveva problemi gravi e per certi versi insormontabili ma è riuscito a lasciarci qualcosa. Negli ultimi anni di vita, poi, in molti lo ricordano persino educatore di strada nei confronti di ragazzi più giovani che avevano perso la bussola.
Non lo dimenticheremo Enrico, perché il carisma e il magnetismo sono doti naturali, che trascendono ogni altro aspetto. Amava il Cosenza Calcio, la sua città e i cosentini e lo faceva a modo suo, tra alti e bassi inevitabili, tra disperazione e leggerezza, tra sorrisi e lacrime.
Stasera, alle 19, verrà celebrata una messa di suffragio nella chiesa di Cristo Re e poi, alle 20, gli amici della villetta di Torre Alta posizioneranno una targa affinché il suo ricordo possa diventare ancora più visibile.
Ciao Enrico e un grazie di cuore alla tua famiglia, che non ti ha mai lasciato solo.
Gabriele Carchidi