Cosenza-Rende, siamo tutti (un po’) Bob Marley

Se l’erba in Italia fosse legale, così com’è in tre quarti del mondo, Cosenza sarebbe la capitale italiana dei fumatori di spinelli. E non lo diciamo per il semplice gusto della provocazione, che in una società ipocrita e proibizionista ci starebbe pure, sono i dati a dirlo. Nello specifico quelli che emergono dall’attività di polizia nel contrasto alle droghe. Nell’ultimo anno nell’area urbana di Cosenza-Rende e paeselli limitrofi i sequestri di fumo e erba non si contano più. Non passa settimana senza un ingente ritrovamento di marijuana e hascisc. Operazioni che hanno portato al rinvenimento anche di oltre 250 chili di erba in una sola “botta”. Almeno due negli ultimi mesi tra Luzzi e Rossano. E poi operazioni a raffica con sequestri di 5 chili, 10 chili, 15 chili, 30 chili. Insomma a sommarle tutte il totale ci dice che se gira così tanta erba e fumo, la richiesta di spinelli, nell’area urbana, deve essere alta. E il dato si riferisce solo al fumo “scoperto” dalla polizia, e come tutti sanno per un “carico” sequestrato, almeno altri tre carichi sono giunti a destinazione.

Se è vero come è vero che il principale mercato del fumo in provincia è l’area urbana di Cosenza-Rende, va da se che la maggior parte dei ritrovamenti avvenuti in provincia e tutti i maneggi simili non scoperti, erano, e sono, destinati alla piazza locale, Università in testa. I narcos di un certo livello sanno bene quanto vale la piazza Cosenza-Rende e dintorni, perciò la filiera dello spaccio è sempre attiva, e non sono certo i sequestri a fermarla. Centinaia e centinaia di chili di fumo arrivano in città con regolare cadenza. Tutto materiale che viene consumato in breve tempo, il che non lascia spazi a dubbi: nell’area urbana di Cosenza-Rende i fumatori di spinelli sono migliaia e migliaia. È difficile stabilire un numero preciso, la gente ha paura ad esporsi, ma “l’abbondanza” della materia prima ci induce a pensare a grandi numeri. Non può essere altrimenti. A meno che non ci sia un gruppo ristretto di persone in città capace di fumarsi 250 chili di erba in una settimana. Se qualcuno si preoccupa di far entrare centinaia di chili di erba in città, è perché sa di poterla piazzare.

In proporzione i fumatori di spinelli dell’area urbana di Cosenza-Rende, potrebbero essere di più di quelli di Milano, Napoli, Roma. Di sicuro siamo i numeri uno, per consumo di erba e fumo, in Calabria. Potremmo tranquillamente definire l’area urbana di Cosenza- Rende, stando sempre al consumo di erba e fumo, la Kingston di Calabria. Siamo un po’ tutti Bob Marley. Tutto questo però cozza con i racconti dei pentiti di ‘ndrangheta cosentini che indicano la coca come principale mercanzia del mercato locale. Dicono i pentiti che nell’area urbana pippano tutti. Ricchi e poveri. Una botta a Cosenza, dicono sempre i pentiti, non si nega a nessuno. Ma a queste loro affermazioni manca il riscontro investigativo. I sequestri di coca nell’area urbana sono talmente insignificanti che quasi non fanno notizia. Ad ogni chilo di erba sequestrato corrisponde un sequestro di 10 grammi di coca. Questa è la proporzione. E se stiamo ai dati che emergono dall’attività di polizia, la conclusione non può che essere una: a Cosenza-Rende, una decina di persone pippano e tutti gli altri si fanno le canne… di nascosto.