Asp Cosenza, il concorso-truffa “112” è un affare di famiglia per Fratelli d’Italia: il vicesindaco di San Giovanni “piazza” cognata e fratello

Lo “scandalo” per il concorso-truffa dell’Asp di Cosenza destinato all’assunzione di 46 operatori tecnici per il servizio Nue (Numero unico di emergenza) “112” – con scorrimento della graduatoria almeno fino al numero 100/110 – diventa ormai un affare di famiglia all’interno di Fratelli d’Italia e si sposta con decisione in direzione San Giovanni in Fiore. Il tutto all’indomani della disarmante “scoperta” dell’inserimento in graduatoria di ben due “bamboccioni” riconducibili a Roberto Scervino, lo storico autista del senatore Fausto Orsomarso, detto non a caso “Orsomarcio”. Si tratta del figlio e del nipote… 

ASP COSENZA, CONCORSO-TRUFFA. L’AUTISTA DI ORSOMARSO HA PIAZZATO FIGLIO E NIPOTE (https://www.iacchite.blog/asp-cosenza-concorso-112-lautista-di-orsomarso-ha-piazzato-figlio-e-nipote-la-prima-mappa-delle-clientele/)

Ed eccoci agli sviluppi della nostra inchiesta. Nel corso della giornata di ieri, sull’onda dello scandalo e della sacrosanta indignazione di migliaia e migliaia di cittadini, abbiamo scoperto che al numero 35 della graduatoria c’è la signora – che vedete evidenziata in azzurro in basso -, di nome Ida Migliarese Caputi. Altri non è che la cognata del vicesindaco di San Giovanni in Fiore, il famoso “lintarnune”, al secolo Salvatore Cocchiero. Ed in posizione numero 105, utile per il famigerato e scontato “scorrimento” ecco che appare addirittura lo stesso fratello del vicesindaco e quindi marito della signora di cui sopra, Marco Cocchiero. Voi chiamateli se volete “Affari di famiglia”.

E la scoperta della pastetta sangiovannese del partito di Giorgia Meloni ci spinge ad una riflessione generale. Ormai “Fratelli d’Italia”, nella città di Fiore, è diventato il partito degli affaristi. Il partito della Meloni sta solo lavorando a sistemare i propri adepti per non apparire solo come la stampella della ‘regina’ della Sila, la sindaca Rosaria Succurro e di suo marito Marco a ‘mbroglia’, al secolo Marco Ambrogio.

Fratelli d’Italia a San Giovanni in Fiore è capitanato da Franco Oliverio, più comunemente conosciuto come “paperella“, che in pratica è il braccio armato di Monica Spadafora, la quale ha fatto carte false per avere a Fiore questa sindaca ignorante come una “capretta” e che un giorno dovrà dare conto di aver portato il paese alla rovina.

Il “paperella”, di cui sopra, è un girovago di tutti i partiti (tra l’altro è stato anche portaborse di una delle dinastie più rivoltanti del panorama politico cosentino ovvero i Trematerra di Acri), attualmente autista dello storico capogabinetto dei fratelli Occhiuto nonché “basista” del fallimento del Comune di Cosenza ovvero Luciano Vigna…

Monica Spadafora e Franco Oliverio hanno invertito la marcia e al posto di pensare alla città che i reali stanno soffocando (tra le altre cose hanno aumentato la Tari del 34%!!!), hanno deciso di guardare ai propri interessi lasciando fare tutto e di più ai reali.
Ha iniziato l’ex vicesindaco, Daniela Astorino. Quando ha visto che gli eventi stavano prendendo una brutta piega, consigliata dal padre Pino (anche lui è stato in giro tra i vari partiti), ha deciso di lasciare la giunta, si è fatta “raccomandare” da Fausto Orsomarso, e si è fatta trovare un incarico ben remunerato nella Film Commission, che com’è noto – al peggio non c’è mai fine – è guidata anche da Luciano Vigna, in questo caso nella qualità di direttore generale de noantri. E così la signora Astorino, al prezzo di 3 mila euro al mese ha trovato la sua “giusta” dimensione alla faccia dei sangiovannesi).

Con un incarico professionale (20 mila baiocche) alla sorella, quindi, i meloniani si sono portati nel gruppo consiliare al posto della Astorino, Teresa Cannizzaro, eletta nella lista dello zio Pietro Silletta.
E per non sapere né leggere e né scrivere, alle attività (un tabacchino e un bar) del marito e del suocero della consigliera Lucia Nigro hanno fatto fare un “affarone” acquistando 10 mila euro di mascherine in maniera diretta. Lei, poi, si è fatta trasferire al distretto sanitario sangiovannese dell’Asp di Cosenza.

L’uscita di scena della Astorino, che all’inizio era stata fortemente voluta da “paperella”, è servita anche per dare un posto al sole all’ex pallavolista Salvatore Cocchiero, disoccupato, per tutti ‘u lintarnune, a causa della sua notevole altezza (quando giocava a pallavolo faceva il centrale per chi è curioso).

Dopo aver avuto un incarico lautamente remunerato da Palla Palla (Mario Oliverio, ex presidente della Regione) nell’Arcea, noto carrozzone regionale per l’agricoltura, gli hanno affidato il ruolo di vicesindaco della Succurro ma “senza portafoglio”. Tradotto in soldoni: non può spendere un solo euro senza il parere del marito, in questo caso nella veste di “comunista con il culo degli altri”. L’incarico gli serve solo ed esclusivamente per portare a casa lo stipendio.

Cocchiero ‘u lintarnune tuttavia ha immediatamente capito come fare affari. Ha imparato dalla coppia reale e dal suo mentore “paperella” e immediatamente si è dato da fare. Nel concorso-truffa del 112 ha inserito due congiunti: la cognata Ida Migliarese Caputi Ida, pronta ad entrare subito, mentre il fratello Marco Cocchiero è pronto ad entrare con lo scorrimento della graduatoria.

Nel concorso per autisti della Provincia di Cosenza un altro esponente di Fratelli d’Italia, Antonio Veltri, era stato indicato come vincitore del concorso. Noi abbiamo svelato la truffa e l’assunzione è saltata. Poi però l’hanno sistemato alla Provincia di Crotone. Alla fine è tornato da Molinaro alla Lega abbandonando Fratelli d’Italia.
Insomma, a San Giovanni in Fiore si sono formate vere e proprie bande di affaristi. Purtroppo, nessuno vede, sente e parla. La città sta morendo ma in compenso in tanti si stanno trovando un posto di lavoro più o meno fisso e stanno facendo affari. Così vanno le cose nella Capitale della Sila, avrebbe detto il vecchio Giacomo Mancini, che – se fosse stato ancora vivo – si sarebbe fatto un sacco di risate.