Reggio, il “terzo tempo” di Falcomatà: cambierà almeno mezza giunta. Il nuovo scenario politico

Giuseppe Falcomatà, dunque, torna in sella. Da Roma ieri sera è arrivata la sentenza nel giorno senza dubbio più importante dall’ottobre del 2020, quando il primo cittadino si impose al ballottaggio sull’utile idiota Minicuci guadagnandosi la rielezione. Scatta ufficialmente il ‘terzo tempo’ allora per l’amministrazione comunale, già oggi è previsto il rientro a Palazzo San Giorgio.

l ritorno del sindaco sospeso, e con lui degli altri condannati (ex assessori e dirigenti), inevitabilmente cambierebbe l’attuale assetto del consiglio comunale. Tornerebbero a sedervi Giuseppe Marino (Pd), al cui posto c’è adesso Teresa Pensabene, la quale però potrebbe presentare ricorso per far valere i voti non calcolati per errore nella surroga, e uscirebbe quindi non lei ma Franco Barreca; Nino Zimbalatti, eletto nella lista civica A testa alta, sostituito da Antonio Ruvolo; e soprattutto l’ex vicesindaco Armando Neri, entrato in consiglio con la lista Reset. A palazzo Campanella rientrerà invece il consigliere regionale Giovanni Muraca, a cui era subentrato Antonio Billari.

Si tratta di tutti esponenti della maggioranza che sostiene Falcomatà, ma in questi mesi alcune cose sono cambiate. In particolare i rapporti con Neri, amico e braccio destro del sindaco, non sono più gli stessi e lo dimostra il silenzio (chiesto da chi?) degli ultimi mesi attorno a nome e attività amministrativa del consigliere (mentre il riferimento al sindaco e al suo programma è sempre stato costante).

Ecco le prime dichiarazioni di Neri: “Non ho fatto politica per tornaconto personale, ma per Reggio, e su questi binari continuerò ad impostare la mia attività politica. Compirò una scelta coraggiosa, coerente con il mio percorso e passerò ai banchi dell’opposizione – ha affermato. Continuerò a servire la città dall’unico posto che mi consente di farlo, rinuncio alla comodità della maggioranza, non mi interessano incarichi. Questa amministrazione ha perso visione della città e non sta consentendo di alzare il dibattito politico. La mia sarà un’opposizione costruttiva”.

Sembra certo che Neri passerà nel gruppo misto, dove è confluito già Mario Cardia, che presto potrebbe essere seguito anche da Antonino Castorina, quest’ultimo sferzante nei confronti dell’amministrazione con dichiarazioni critiche o veri e propri attacchi, come durante la querelle su edilizia scolastica e dimensionamento. Anche da questa posizione, Castorina è sulla carta ancora a supporto della maggioranza, ma questo orientamento potrebbe riservare sorprese, visto lo “spessore” – si fa per dire – del soggetto.

A questo si aggiunge il reintegro di un consigliere di centrodestra, Saverio Anghelone di Noi Moderati, al posto del sostituto Gianluca Califano, che dopo le elezioni era all’opposizione ma oggi è passato a Italia Viva, partito che comunque esprime l’attuale sindaco facente funzioni Paolo Brunetti. Per il quale, fedelissimo di Falcomatà, appare molto plausibile la carica di vicesindaco. Il nuovo scacchiere vedrebbe non più 20 consiglieri di minoranza e 12 di minoranza ma un rapporto più critico di 18 a 14, e senza ancora considerare i papabili spostamenti nel gruppo misto e il dubbio su come funzioneranno nella bilancia tra le due coalizioni.

E’ un panorama nel quale il centrosinistra del sindaco sarebbe più fragile, mentre dall’altra parte c’è un’opposizione agguerrita, che durante la sospensione ha bastonato l’amministrazione senza sosta. Tra cortei di protesta cittadini (ma con regia politica) e le battaglie del consigliere Massimo Ripepi anche nel suo ruolo di presidente della commissione controllo e garanzia, che non ha dato tregua sui temi infuocati di Reggina e dimensionamento scolastico. A proposito di commissioni, in tre ci sono presidenti sostituti (Ruvolo al bilancio, Califano al decentramento e Pensabene alle pari opportunità) e dovranno cambiare.

Tutta l’attenzione adesso, con il ritorno in sella di Falcomatà, si sposta sulla composizione della nuova giunta con rumors sempre più insistenti che assicurano di un sindaco deciso a cambiare almeno metà degli esponenti attualmente all’interno dell’esecutivo. Un messaggio ambivalente, diretto sia all’interno dell’amministrazione (palesando di essere tornato al comando in prima persona) sia verso gli elettori, specificando di voler incidere in modo concreto sulle numerose problematiche da affrontare.

Le indiscrezioni parlano di un Falcomatà poco incline a stravolgere la squadra, pur con un rimpastino e l’innesto di qualche elemento tecnico, che potrebbe coprire le caselle rivelatesi meno brillanti o problematiche. Pare anche che qualche uscita di scena (più o meno spontanea) il sindaco la aspetterebbe dai diretti interessati. Inoltre c’è la situazione di Rocco Albanese, Irene Calabrò, Demetrio Delfino, Francesco Gangemi, Angela Martino e Lucia Anita Nucera, che per diventare assessori hanno lasciato il consiglio e in caso di azzeramento della giunta sarebbero fuori dall’amministrazione.

Questo rischio sembra non esserci perché Falcomatà ha ora bisogno di crearsi meno problemi possibili, i rumors indicano però la volontà di inserire nella giunta il consigliere delegato Carmelo Romeo, che ha ben lavorato soprattutto per waterfront e museo del mare, uno dei cavalli di battaglia del secondo tempo di Giuseppe Falcomatà. Nell’ipotesi di accogliere tecnici di alto profilo, sarebbe stato contattato l’ex presidente della corte d’appello, Luciano Gerardis, oggi in pensione. L’ex magistrato ha però detto in varie occasioni di non essere interessato alla politica e di voler dedicarsi ad attività di volontariato anche legate all’ambito giuridico.

Il sindaco sospeso ovviamente tornerebbe a guidare anche la Città Metropolitana, ma il futuro del facente funzioni Carmelo Versace, che in questo ruolo ha dovuto attraversare tempeste di ogni tipo e prendere decisioni non facili, sembra comunque blindato con l’incarico di vicesindaco. Meglio averlo come alleato che come oppositore, eventualità che aleggia nell’aria perchè nella neonata segreteria provinciale di Azione cordialità e dialogo con il centrodestra non sono esclusi, anzi. E a salutare Lombardo e Gelmini, in visita a Reggio per l’elezione dei dirigenti locali, c’erano in platea non il senatore Irto ma i colleghi Cannizzaro e Minasi, oltre a un attivissimo Massimo Ripepi. Dal consiglio metropolitano, per conseguenza dei rientri in quello comunale, uscirebbero Sera, Latella e Giordano.

Va da sè che Giuseppe Falcomatà riprenderà le fila del suo programma, che correttamente è stato portato avanti dai facenti funzioni. Nel frattempo però si sono aggiunte le questioni da affrontare lungo il percorso, che a Reggio non sono mai mancate. Brunetti e Versace hanno avviato azioni, ad esempio, sul fronte sindacale (un caso su tutti, la chiusura del caseificio Alival e i licenziamenti), e nell’attesa della definitiva conclusione del processo Miramare tutto è stato messo in stand by, nella quasi certezza che le decisioni saranno prese da qualcun altro. Stesso discorso per un altro tema che ha generato impegni e promesse, quello del dimensionamento scolastico.