Aziende catanzaresi utilizzate per distribuire fittiziamente ai rivenditori nazionali pellet proveniente dalla società estone “Mondiale Pelleu Ou” realizzando per più di 5 anni operazioni inesistenti, tipiche delle truffe “carosello” a carattere transnazionale finalizzate all’evasione, all’omessa dichiarazione e versamento Iva e all’acquisto di merce a un prezzo di mercato ribassato. Un meccanismo reso possibile anche grazie al supporto del poliziotto-imprenditore di Catanzaro Ivan Costiera e a sua moglie Simona Magro, che hanno fornito un contributo morale e materiale all’attività del sodalizio capeggiato dall’ucraino Vasyl Oprish, dedito alla costituzione e alla gestione di due società cartiere.
Emergono ulteriori dettagli dall’inchiesta della Procura di Catanzaro denominata “Tundra baltica”. E’ proprio il poliziotto Ivan Costiera, in base alle carte dell’ordinanza del gip Sara Mazzotta a gestire la ditta individuale intestata alla moglie – Ecopellet di Magro Simona -. Un dato che si evince sia dall’indirizzo internet della società sia dal contenuto delle intercettazioni. E’ lui il vero amministratore della società, tant’e vero che la moglie non ha mai conversato con i clienti fornitori o rappresentanti, né ha mai utilizzato la propria utenza in uso alla ditta individuale per questioni legate alla società. In una conversazione intercettata dai finanzieri è la stessa Simona Magro a qualificarsi come “moglie del titolare” riconoscendone la posizione sociale mentre in altri colloqui intercettati è lo stesso Costiera a vantarsi del fatto che senza di lui l’attività si sarebbe dovuta fermare, pianificando il lavoro con fornitori, autisti, clienti e rappresentanti.
Per il gip è interessante il dialogo in cui Costiera, in virtù di un sequestro subito, spiega alla moglie la necessità di preparare un ricorso al Tribunale del Riesame di Catanzaro per chiederne l’annullamento e Simona Magro appariva turbata dalla possibilità di essere sentita dal pubblico ministero come amministratrice della società... Fonte: Calabria7