La decisione del Tribunale sul caso Amc potrebbe arrivare già a breve. Nel ricorso presentato dall’avvocato Giuseppe Pitaro, che assiste l’ex amministratore Raffaele Elio Bruno, si chiede ai giudici un «provvedimento cautelare urgente» per «disporre la sospensione e/o l’annullamento del provvedimento di nomina e ordinare al Comune di Catanzaro di attenersi alla motivata valutazione dei “titoli preferenziali”». Sotto i riflettori è la nomina di Eugenio Perrone indicato da Palazzo De Nobili nuovo amministratore unico dell’Amc nel luglio scorso dopo un avviso pubblico. Alla procedura aveva partecipato anche l’uscente Bruno. Dopo la scelta di Perrone, l’escluso aveva chiesto l’accesso agli atti e aveva dovuto rivolgersi al Tar. Nel ricorso presentato adesso al Tribunale ordinario si sottolinea che «dall’analisi del curriculum dell’avvocato Perrone, pregevole collega avvocato, emergeva, tuttavia, in modo lapalissiano, l’assenza dei titoli preferenziali richiesti dall’Avviso pubblico, in quanto lo stesso non risulta aver mai ricoperto un ruolo gestionale/manageriale all’interno di aziende private o pubbliche, né risulta avere documentata conoscenza gestoria aziendale né risulta aver maturato capacità relazionali e negoziali in ruoli dirigenziali».
Secondo quanto si legge nel ricorso, il sindaco, cui compete la nomina dell’amministratore, “lungi dall’aver svolto qualsivoglia forma di comparazione tra i curricula pervenuti, ha meramente adottato un atto di nomina dell’amministratore senza alcuna motivazione in ordine all’effettivo possesso dei requisiti”. Per Bruno quindi “la nomina di candidato privo di titoli preferenziali” in assenza di qualsivoglia motivazione sul punto, appare manifestamente illegittima”.
La farsa dei nuovi bus
L’Amc ha da tempo 5 nuovi bus elettrici ma manca la colonnina per ricaricarli. A denunciarlo sono i consiglieri Valerio Donato, Gianni Parisi e Stefano Veraldi. “La precedente giunta – spiegano i consiglieri di Azione – ha investito diversi milioni di euro, di cui il 90% cofinanziato dalla Regione per l’acquisto anche di bus elettrici, scelta assolutamente condivisibile. Ma ad oggi la società Amc ha dimenticato di realizzare l’impianto di alimentazione, cioè la colonnina di ricarica. Non è infatti dato sapere se esiste un progetto né tantomeno si conosce la data di consegna dell’impianto che serve a ricaricare i bus. E’ urgente realizzare questo impianto perché i bus elettrici non solo non potranno essere utilizzati ma c’è il rischio che le batterie di alimentazione si deteriorino. E ogni batteria di alimentazione per ciascun bus costa circa 40.000 euro. E ancora più grave se i bus vengono ricaricati con un rigeneratore…”.