Gian Antonio Stella strapazza Salvini e compari: “Avanti col ponte, ma il resto?”. Il caso alta velocità

(di Gian Antonio Stella – corriere.it) – Avanti col ponte di Messina, ma il resto? Lo sfavillante Matteo Salvini che nello spot pubblicitario delle Ferrovie dello Stato (in onda a ripetizione sugli schermi dei treni ad alta velocità) sorride e stringe le mani a tutti e visita i cantieri e promette luminosi orizzonti sui binari italiani non aveva ancora letto la risposta del suo stesso ministero a un’interrogazione parlamentare che chiedeva notizie sulla linea ferroviaria ad alta velocità Salerno-Reggio Calabria. Risposta da far cader le braccia anche ai turbo-ottimisti. Dopo decenni di studi e analisi e proposte, infatti, come riportava sabato Antonio Ricchio su La Gazzetta del Sud, il sottosegretario alle Infrastrutture Tullio Ferrante, cioè il vice del ministro leghista, ha spiegato in commissione: «La realizzazione delle opere in sotterraneo rende necessaria l’esecuzione di importanti interventi di drenaggio sia durante la realizzazione, sia permanenti, nella successiva fase di esercizio ferroviario, complessi dal punto di vista della sostenibilità ambientale e che, peraltro, richiederebbero ingenti oneri per la manutenzione e la gestione degli impianti in fase di esercizio oltre a comportare un allungamento dei tempi di costruzione».

Quindi? Quindi «sono in corso ulteriori approfondimenti progettuali per individuare un tracciato avente una maggiore sostenibilità ambientale che consenta un miglioramento del contesto geomorfologico e idrogeologico, la possibilità di connessione con la linea storica, l’esecuzione dell’intervento per fasi, con minori tempi di realizzazione e un miglior tempo di percorrenza dovuto a una riduzione della lunghezza del tracciato».

Delle cinque alternative studiate, dice la relazione ufficiale, non ce n’è una che sia convincente sotto il profilo della «verifica economico-finanziaria»: nessuna risulta infatti «in grado di generare una redditività sociale». Quanto al resto, anche l’ipotesi più preferibile, quella di seguire la costa tirrenica, si scontra con «una molteplicità di interessi e complessità del progetto» che non consentono «di soddisfare appieno tutti gli obiettivi della collettività». A farla corta: può anche darsi che, come assicurano convinti i sostenitori del ponte, sia indispensabile partire proprio dal collegamento diretto tra Reggio Calabria e Messina. E che quest’opera possa poi dare un’accelerazione al resto. Certo è che dell’alta velocità Salerno-Reggio Calabria, dice l’archivio Ansa, si parla dal 1987. E non è stato deciso ancora neppure il tracciato…