Operazione Athena: lo storico capostipite della ’ndrina degli zingari Celestino Abbruzzese, meglio conosciuto come “Ciccio ‘u zingaro” o “Asso di bastoni” passa dai domiciliari in carcere per effetto di un aggravamento della misura cautelare.
Al 76enne originario di Firmo ma che da anni ormai residente in quello che gli inquirenti indicano come il feudo di Timpone Rosso, la Dda di Catanzaro contesta, nell’ambito dell’operazione Athena, scattata a fine giugno, di avere avuto un ruolo importante nella tentata estorsione ad Antonio De Leo, responsabile della ditta “Sposato P. & P.”. Per gli inquirenti, facendo leva sulla propria notoria caratura criminale, “Ciccio” avrebbe minacciato implicitamente De Leo facendogli recapitare dell’acqua e delle gocce calmanti.
Un chiaro segnale, secondo gli organi inquirenti, volto a invitare De Leo a rassegnarsi al timore ingenerato dalle sue continue richieste estorsive.
Il mammasantissima del clan degli zingari, come emergerebbe dalle carte dell’inchiesta, avrebbe poi esternato all’imprenditore in maniera abbastanza esplicita (commentano gli investigatori): “Compa’ Antò, tu non ti devi preoccupare, continua a prenderti le gocce”. Sempre secondo il narrato delle carte dell’inchiesta della Dda in alcune occasioni (sembra una quindicina) avrebbe preteso da Giuseppe Sposato e Antonio De Leo, rispettivamente amministratore unico e responsabile della ditta “Sposato P. & P.” la consegna di materiale edile e merce varia per un valore di svariate migliaia di euro.
A seguito dell’indagine Athena, Celestino “Ciccio” Abbruzzese era finito nell’inchiesta condotta dalla Dda di Catanzaro insieme ad altre 47 persone. L’operazione aveva ricostruito i traffici di droga, estorsioni, intimidazioni, regolamenti di conti registrati negli ultimi quattro anni nella’rea settentrionale jonica della Calabria disarticolando la cosca Abbruzzese.
L’ordinanza aveva destinato “Asso di bastoni” agli arresti domiciliari, soprattutto per via dell’età. Ma i carabinieri della compagnia di Cassano hanno continuato a tenere d’occhio l’anziano capobastone.
A seguito della continua violazione di una serie di restrizioni imposte dal regime dei domiciliari, i militari dell’Arma – diretti dal Capitano Michele Ornelli – hanno trasmesso alla Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro una serie di atti e fatti utili a richiederne l’aggravamento di misura che il giudice ha ritenuto validi. Motivo per cui sempre i carabinieri cassanesi giovedì sera gli hanno notificato l’arresto e la relativa traduzione in carcere… Fonte: Gazzetta del Sud