Ai militari non è passato inosservato che Antonio Strangio fosse solito pubblicare foto e video sui social. Sulla sua pagina facebook, infatti, il latitante faceva vedere che si trovava in Germania dove, nonostante tutto, è rimasto libero fino al 27 ottobre scorso quando è stato coinvolto in un incidente stradale.
I dettagli sulla cattura, stamattina, sono stati pubblicati sui siti della tv pubblica tedesca Mdr e del quotidiano Frankfurter Allgemeine Zeitung. Banalmente, mentre era alla guida di un furgone dell’azienda di spedizioni a Baerl, Strangio ha sbagliato la manovra della retromarcia e ha urtato l’auto di un’anziana signora. Quest’ultima ha chiamato i poliziotti del Polizeipräsidium di Duisburg che, arrivati per eseguire i rilievi dell’incidente, hanno chiesto i documenti anche a Strangio che li ha consegnati senza opporre alcuna resistenza. Solo in seguito ai controlli sul nominativo è emerso che si trattava di un ricercato italiano sul quale pendeva un mandato di arresto europeo.
Cugino di Francesco Pelle detto “Ciccio Pakistan” e di Antonio Pelle alias “Vanchelli”, Antonio Strangio, conosciuto anche con il soprannome di “TT”, è stato cosi arrestato e adesso è in attesa di estradizione. Che per lui sarebbe la quarta in quindici anni. L’ultima volta è dell’agosto 2019 quando la Germania lo ha consegnato all’Italia dopo che il gip aveva emesso un’ordinanza di custodia cautelare nell’ambito dell’inchiesta “Pollino” che ha fatto luce su un traffico di droga gestito dalle cosche mafiose della Locride.
Nel 2017, sempre dalla Germania, era stato estradato perché non era rientrato in Italia dopo una condanna a 19 mesi di carcere per intestazione fittizia. Quella volta era stato catturato a Moers dalla polizia tedesca su indicazione dei carabinieri che avevano individuato il covo del ricercato, all’epoca coinvolto nell’inchiesta scaturita dalle indagini sulla strage di Duisburg del 2007. Per gli inquirenti, nonostante sia stato condannato per droga e non per associazione mafiosa, Antonio Strangio è ritenuto contiguo alla cosca “Pelle-Vanchelli”. In passato ha lavorato a Duisburg al ristorante “Da Bruno” nei cui parcheggi si è consumata la strage di ferragosto del 2007. All’epoca 38enne, quella sera Strangio scampò alla mattanza in cui rimasero uccise sei persone ritenute vicine alla cosca Pelle-Vottari. Il corriere-pizzaiolo si salvò perché lasciò il ristorante prima della mezzanotte. Mentre nell’armadietto del proprietario del locale Sebastiano Strangio, una delle vittime, gli investigatori tedeschi trovarono un fucile d’assalto americano Colt AR-15, in quello di Antonio Strangio c’erano 280 cartucce calibro 357 magnum.
Il nome del latitante, infine, compare anche nell’informativa dell’inchiesta “Crimine”: nel settembre 2009, infatti, gli investigatori lo hanno filmato a bordo della sua auto mentre si recava a Polsi, là dove si tenne il summit il giorno della festa della Madonna.