Il Tribunale del Riesame ha rimesso in libertà l’avvocato ed ex senatore di Forza Italia, Giancarlo Pittelli, coinvolto nei giorni scorsi nell’inchiesta per bancarotta fraudolenta della società dell’AT alberghiera. che ha portato il penalista catanzarese agli arresti domiciliari. Al centro delle indagini condotte dalla Guardia di Finanza le manovre societarie per la costruzione, mai avvenuta, di un complesso turistico a Copanello di Stalettì, per il quale nel 2004 era stato ottenuto un finanziamento pubblico con il Por di oltre 4 milioni di euro. Opera mai concretizzata, dunque, e fondi erogati (soltanto in parte, 880mila euro circa) mai restituiti alla Regione nonostante le richieste inviate dopo lo stop all’iniziativa arrivata nel 2009.
I difensori di Pittelli, Astolfo di Amato, Salvatore Staiano e Guido Contestabile, è scritto in una nota, “hanno dimostrato come a fronte di ammanchi significativi operati da un terzo di cui l’indagine si è completamente disinteressata, l’avvocato Pittelli si sia prodigato per ripianare il passivo, saldando alcuni creditori più urgenti. Avrebbe pagato anche la Regione Calabria (per un finanziamento finito nelle tasche del terzo…) se non fosse stato arrestato nell’ambito dell’operazione Rinascita Scott. Donde il fallimento su richiesta della Procura e non del creditore e le contestazioni di bancarotta”.
In sostanza, sostengono i legali, “l’intera vicenda restituisce la figura dell’indagato come soggetto che non ha intascato un solo euro e si è limitato a pagare dei debiti (non suoi) per evitare il fallimento”. Povero cucciolo…