Il Tribunale del Riesame di Catanzaro ha reso note le motivazioni con le quali due mesi fa ha confermato la misura degli arresti domiciliari per l’ex sottosegretario al Lavoro ed ex sindaco di Rende, Sandro Principe.
Secondo il Tribunale del Riesame sussistono gravi indizi nei suoi confronti.
Viene confermato sostanzialmente l’impianto accusatorio contenuto nell’ordinanza di custodia cautelare.
I giudici hanno anche tenuto conto degli ultimi atti depositati dal procuratore aggiunto della Dda, Vincenzo Luberto, e dal sostituto Pierpaolo Bruni. Si tratta di un verbale con le dichiarazioni di Amerigo Castiglione, candidato a sindaco di Rende nel 2011, e una nota del segretario comunale relativa alla nomina a dirigente di Ernesto Lupinacci.
Sandro Principe è agli arresti domiciliari dal 23 marzo scorso, giorno in cui è scattata l’operazione “Sistema Rende”. Principe è ritenuto il capo di un’organizzazione all’interno della quale si delinque sistematicamente per corruzione e voto di scambio.