La “Grande Cosenza” tale e quale a Mario Occhiuto: i suoi debiti non li paga nessuno

Lo avevamo detto che prima o poi Mario Occhiuto sarebbe sceso in campo per promuovere, in prima persona la “Grande Cosenza”. L’unione di Cosenza, Rende e Castrolibero. Nonostante dica di non essere interessato ad una eventuale candidatura come primo sindaco della nuova grande Cosenza, il suo interesse affinché l’operazione di fusione si concretizzi, cresce ogni giorno di più. La strada tracciata del fratello Roberto in consiglio regionale, ha creato le giuste condizione per dare inizio alle danze. E Mario, come sempre, si è fatto trovare pronto. Del resto lo sanno tutti che Mario è un bugiardo patologico. Se dice che non ha nessuna intenzione di candidarsi a sindaco della nascente, se mai nascerà, “Grande Cosenza”, vuol dire che ha tutte l’intenzione di candidarsi. O di candidare qualche suo lecchino.

Infatti una volta avuto il via libera dal fratello, si è subito impegnato per promuovere una pubblica discussione, a Rende, per spiegare ai cittadini tutti i vantaggi di una fusione tra i tre comuni. Fusione che per Mario esiste già nei fatti: Cosenza, Rende, e Castrolibero sono già da tempo una unica comunità. In una grande città con più di 100 mila abitanti le opportunità di intrallazzare con nuovi finanziamenti statali aumentano per tutti, specie per lui. Se non è questo un vantaggio, cosa altro serve per convincere i cittadini che la fusione conviene a tutti?

Ed è a questo punto che Mario ha tirato fuori l’asso dalla manica, la chiacchiera del secolo, una bugia grande quanto l’universo: i cittadini di Rende e Castrolibero non pagheranno i debiti di Cosenza (600 milioni di euro). Compresi le centinaia di milioni di debiti accumulati durante il suo magnifico regno. Ma chi si farà carico dei debiti da lui prodotti dopo la fusione, Mario non l’ha spiegato. Non serve dare ulteriori spiegazioni. L’importante è dire, senza andare oltre, che i debiti non li paga nessuno.

E detto da lui che è un esperto del settore vrusciaturi, ha una certa valenza scientifica. L’unica cosa che conta è fondersi prima che tutti gli intrallazzi che hanno prodotto il debito vengano fuori insieme a tutte le sue responsabilità. In una situazione delicata come la sua, con tre procedimenti penali in corso per bancarotta fraudolenta e associazione a delinquere transazionale, una nuova accusa di aver saccheggiato le casse comunali, non se la può permettere.  Meglio fondersi e cercare una via per ammappare tutto. Tanto “i caggi” che pagano i debiti si trovano sempre, e tra questi non c’è certo lui.