Belvedere, la denuncia. Calabra Maceri incassa 2 milioni e mezzo ma “lavora” senza mezzi adeguati e senza il personale che dichiara

di Saverio Di Giorno

Lo avevamo detto che la storia su Belvedere non sarebbe finita qua e infatti è arrivato il momento di scriverne un ulteriore capitolo. Fino a che qualcuno non deciderà di fare pulizia… e in effetti proprio di mancanza di pulizia si tratta. Ma poche battute perché è una questione che pare far ballare cifre di circa due milioni e mezzo.

Andiamo con ordine. Tra le varie segnalazioni giunte in procura negli ultimi mesi, una riguarda l’azienda che si dovrebbe occupare di pulire e smaltire i rifiuti. Il condizionale è d’obbligo perché nell’esposto denuncia a firma di Riccardo Ugolino sono elencate una serie di inadempienze. Si tratta della già chiacchierata Calabra Maceri, protagonista di mille malefatte e soprattutto… incendi in quel di Rende. Sulle opere e sulle omissioni dell’azienda ci arriviamo, ma cominciamo dalle omissioni denunciate.

L’elenco è lungo e va da quelle più piccole come lo spazzare le vie del centro storico ad altre evidentemente ben più gravi. Innanzitutto, risulta che la Calabra Maceri non dispone di mezzi adeguati a pulire le strade. Mezzi previsti nel capitolato d’appalto e che i cittadini pagano alla cifra di 250mila euro. Ancora, stessa situazione la manutenzione del verde pubblico: qui è ancora più tragicomica perché oltre ad un problema di mezzi risulta che addirittura i dipendenti sono di meno rispetto a quanto stabilito e persino dichiarato nel capitolato.

Possibile che al Comune do Belvedere, dove la situazione è ben risaputa nessuno faccia nulla? A quanto pare, no. Non solo, ma non si applicano neanche le penalità previste dal contratto, e nemmeno le sanzioni comminate durante il commissariamento (altri 110mila euro) sono mai state riscosse.

La Calabra Maceri è ormai ben conosciuta e non solo ai lettori di Iacchite’ ma di fatto ormai in mezza Calabria. Nel corso della sua esistenza ha maturato una certa esperienza, come accennavamo in materia di … incendi (2021 e 2022) nella sede rendese, tuttora senza responsabili. Quando si dice fare terra bruciata dei competitors eh!  E vola talmente alto che è riuscita ad entrare in una serie di lavori per un impianto di biogas in Veneto (come proprio qualche giorno fa ci hanno informato i media di regime), ma la fortuna dell’azienda del prode Crescenzo Pellegrino nasce in Calabria.

IL CASO CALABRA MACERI (https://www.iacchite.blog/rende-il-caso-calabra-maceri-lincendio-di-stanotte-e-gli-affari-di-crescenzo-pellegrinomazzetta/)

È diventata “padrona” di un terzo dei rifiuti della Calabria, grazie – di fatto – alle autorizzazioni concesse durante il primo mandato dell’amministrazione Manna ed è arrivata fino a stringere rapporti direttamente con i comuni. Comuni che, a quanto pare, si dimostrano pure compiacenti e benevoli (per usare un eufemismo) nei confronti della ditta. Poteva Cascini non dare il suo contributo alla scalata di questi “prodigi” calabresi? E così oltre al suo contributo dà anche quelli dei cittadini che però non vedono servizi.