Siamo con Sergio Crocco, alias Canaletta, presidente della conosciutissima e operosa associazione La Terra di Piero, uno dei tanti fiori all’occhiello della città, da sempre in prima linea contro le diseguaglianze che contrasta fattivamente con la costruzione di opere dall’alto valore sociale. Lungo è l’elenco delle tante opere realizzate dall’associazione, molte delle quali in Africa. A Cosenza oltre alla solidarietà fattiva giornaliera, La Terra di Piero ha realizzato un parco giochi inclusivo per i bambini, costruito con i proventi dei tanti spettacoli teatrali messi in scena dall’associazione. E avrebbe voluto continuare a dotare la città, così come ha fatto a Rende, di un nuovo parco dedicato ai nonni. Ma l’impresa sin da subito si è presentata una “missione impossibile”, nonostante non costi nulla alla pubblica amministrazione. Ed è per questo che gli chiediamo: Sergio, ci puoi spiegare quali sono i problemi che la Terra di Piero ha incontrato, e sta incontrando, con la pubblica amministrazione in merito alla costruzione del “Parco dei nonni” nella nostra città?
Sergio: problemi non con la burocrazia, che è un concetto astratto che assolve tutti, ma con dei burocrati che da mesi hanno attuato uno stillicidio molto vicino al boicottaggio. Ultimo episodio stamattina, dove all’ennesima riunione, un dirigente campione di arroganza e di saccenza, continuava a mettere problemi ad ogni soluzione, con la chiarissima volontà di procrastinare ancora autorizzazioni, e poi i lavori, che dovevano iniziare già a luglio. L’opera sarebbe stata praticamente tutta a carico della Terra di Piero, tranne che per la predisposizione dell’area, per una spesa esigua per l’amministrazione.
Detto questo, Sergio, come te lo spieghi il boicottaggio di questi burocrati e della pubblica amministrazione nei riguardi della realizzazione, a costo zero per la collettività, di una opera dall’alto valore sociale e inclusivo?
Sergio: sta capitando ciò che successe anche in occasione del Parco Piero Romeo, dove lo strapotere, a mio avviso abusivo, dei dirigenti del comune, riesce a zittire gli assessori, che in questa occasione erano ben predisposti, anche in considerazione che il Parco dei Nonni avrebbe dato lustro anche alla casa comunale quasi a costo zero per loro.
Secondo te, dietro questo “ingiustificato ostracismo” della pubblica amministrazione convertito al boicottaggio dell’opera, si nasconde qualcosa che non capiamo?
Sergio: Credo che l’ostracismo dipenda un poco dalla mia “antipatica” posizione di rifiuto verso la politica istituzionale, ma soprattutto dalla vagabondaggine di gente che non è abituata a lavorare e quando vede un progetto fattivo, lo vede come fastidio al quale contrapporre tutti gli orpelli possibili e non un’opportunità di crescita per la città. Questa è gente che andrebbe licenziata immediatamente e sostituita con ragazzi che avrebbero entusiasmo e voglia di fare. I vecchi boiardi sono un ostacolo a chi presenta progetti seri. Succedeva con Occhiuto e succede con Caruso. Io li maledico.
Questa ennesima dimostrazione che in comune risiedono vacabbunni e boiardi che rispondono solo a logiche clientelari, e che impediscono, con la complicità di certa politica, lo sviluppo della città, ti ha fatto cambiare idea sul sindaco Franz Caruso?
Sergio: sulla persona Caruso non cambio parere: è una persona onesta e corretta. Il giudizio sul ruolo di sindaco è sospeso per tutti i debiti lasciati da Occhiuto. Ma il problema è che la macchina comunale rifiuta anche opere per lo più senza spesa, e su questo il sindaco di dovrebbe intervenire. Se non lo fa ha fallito.
Grazie.