ACCORDO COP 28: FUORI DALL’ENERGIA FOSSILE. IL RIGASSIFICATORE DI GIOIA TAURO E ALTRE MENATE SIMILI A CHE SERVONO?
Non più tardi di 15 giorni fa avevamo scritto che il rigassificatore di Gioia Tauro era una presa per i fondelli per tutti noi calabresi. L’ennesima presa per i fondelli perpetrata da Roberto Occhiuto, che dimostra di essere sempre più una sciagura per la nostra regione con le sue scelte. Dopo le conclusioni della Cop 28 di Dubai quella convinzione si rafforza e la domanda nasce spontanea.
Il presidente Occhiuto dovrebbe dirci a che serve un rigassificatore che non verrà mai utilizzato. E sì, perché la Cop 28 ha stabilito che da qui al 2050 si dovrà uscire da tutte le fonti fossili. Se non fosse chiaro per il nostro presidente si dovrà uscire dal carbone, dal petrolio e purtroppo per lui anche dal gas. Siccome si tratterà di avviare un processo lento di riduzioni di queste fonti energetiche significa che non avremo bisogno di nuovi impianti di rigassificazione, ma piano piano dovremo lasciare il gas e invece dovremo rafforzare le fonti energetiche pulite, eolico e solare.
Il Presidente Occhiuto al via libera del governo Meloni aveva espresso tutto il suo entusiasmo: “Il via libera del Consiglio dei ministri al decreto Energia, che contiene la norma per la realizzazione del rigassificatore di Gioia Tauro, è un’ottima notizia per la Calabria”. Facciamo presente a Occhiuto che l’accordo Cop 28 di Dubai è stato firmato anche dal governo Meloni. Nello specifico hanno firmato il ministro dell’Ambiente Picheto Fratin e il ministro degli Esteri Antonio Tajani.
Tajani, il suo amico Antonio, presidente di Forza Italia, che non più tardi di una settimana fa è venuto in Calabria a fare una passerella elettorale con il suo prossimo vice Roberto Occhiuto nonché presidente di regione. I due ministri si sono detti entusiasti delle conclusioni di Dubai e felici della fuoriuscita dai combustibili fossili. Speriamo che almeno Tajani spieghi e convinca Roberto Occhiuto, casomai con l’aiuto di qualche disegnino, che insistere sulla costruzione di un rigassificare è da ignoranti e anche i polli riderebbero della cosa.
Siamo all’ennesima scelta sciagurata che primeggia insieme al Ponte di Messina nella graduatoria delle minchiate di questa giunta regionale. Una maniata di incapaci e di devastatori delle bellezze della nostra regione. Qualunque cosa toccano, è una distruzione garantita.
Re Mida trasformava tutto in oro, Roberto Occhiuto trasforma tutto in minchiate. Perfino la scelta di nuovi impianti eolici nelle mani di questi personaggi viene ad essere una catastrofe. Dopo l’assalto della multinazionale Lng Medgas Terminal che viene in Calabria per costruire il rigassificatore, adesso esce fuori che altre multinazionali, questa volta dell’eolico, sono arrivate in Calabria e vogliono costruire parchi eolici giganteschi nel nostro mare da Rossano fino a Squillace Lido. Un assalto favorito dal decreto energia del Ministro all’Ambiente e che ha trovato fondamento nel “piano integrato energia e clima” approvato dalla nostra regione nel luglio scorso. Grazie a tutto si può prevedere di costruire impianti sia sulla terraferma che in mare aperto, anche con impianti di grossa taglia (come quello monstre di Krimisa, previsto a largo di Isola Capo Rizzuto) senza peraltro fissare alcun limite che non sia quello già tracciato da precedenti vincoli di natura ambientale, paesaggistica o storico-culturale.
In pratica tutte le scelte fatte o consentite dal nostro Re Mida Occhiuto diventano delle colossali operazioni di devastazione ambientale. Il Ponte sullo Stretto – se mai si farà – andrà a deturpare le coste e l’area marina dello Stretto (tra l’altro dovremo pagare anche noi, sic!). Un unicum eccezionale che tutto il mondo ci invidia. Il rigassificatore andrà a distruggere un altro bel pezzo della piana di Gioia Tauro con i suoi ulivi secolari e i suoi aranceti. Le pale eoliche messe nel mare Jonio rappresenteranno la fine del turismo in località ricercate come Isola Capo Rizzuto, Capo Colonna, Squillace e Rossano. E speriamo che alla Meloni e a Salvini non venga in mente di piazzarci una centrale nucleare. Siamo certi che Roberto Occhiuto accoglierebbe con entusiasmo l’idea.
Purtroppo la storia della nostra regione non ha insegnato nulla a questa classe dirigente. Siamo all’eterna presa per i fondelli della Calabria. Negli anni 70 i governi di centrosinistra ci imbrogliarono con il pacchetto Colombo e con il V centro siderurgico che doveva portare l’industrializzazione della Calabria e con esso il benessere. Furono spiantati e rasi al suolo aranceti e uliveti secolari nell’indifferenza nostra, poi la siderurgia andò in crisi e ci restò il deserto. E IL BENESSERE CI FU PER POCHI. Non contenti di tutto cià a quel punto ci proposero la Centrale a carbone e solo l’opposizione della gente di Calabria sventò quest’altro progettone.
Ora si ritorna a puntare su progetti scellerati e megagalattici pensando di fare colpo sull’opinione pubblica. Purtroppo l’opinione pubblica calabrese sembra pensare ad altro, e quasi catturata dalle luci della ribalta, “ammagata” dagli eventi effimeri quali il Capodanno a Crotone e non pensa ad altro.
Tutti questi obbrobri sarebbero un colpo mortale per la nostra terra e il suo domani. Abbiamo retto alle devastazioni del passato, a questa nuova ondata saremo spazzati via. Presidente Occhiuto e governo Meloni, giù le mani dalla Calabria.