La storia è maestra di vita. E dalla storia bisogna sempre ripartire. Facciamo tornare le lancette a 5 anni fa e vediamo come andò alle elezioni comunali di Cosenza.
Ai nastri di partenza si presentarono sette candidati a sindaco, con 33 liste a loro supporto (l’esercito degli aspiranti consiglieri comunali fu di 1.200 peones).
Mario Occhiuto aveva vicino a se 10 liste, Paolini 9, Sergio Nucci 6, Perugini 4, 2 liste per La Valle ed 1 lista per Pastore (5 stelle) e Pichierri.
Delle 33 liste solo 15 presero seggi…, alle altre 18 liste non venne assegnato nessun seggio.
Ma andiamo per ordine. Iniziamo da Mario Occhiuto.
La coalizione di centrodestra con candidato a sindaco Occhiuto totalizzò il 50,92% di voti, mentre il candidato sindaco si fermò al 45,6. Uno smacco per l’architetto, che perse oltre il 5% dei voti e dovette affrontare il turno di ballottaggio. Se avesse preso gli stessi voti delle liste avrebbe vinto al primo turno.
Ma la macchina da guerra messa in campo da Occhiuto, Scopelliti, Trematerra, Gentile, Mancini, Morrone e Magarò al ballottaggio fece davvero brutto. E riparò agli “errori” commessi nel primo turno dove evidentemente qualcuno aveva votato un altro candidato sindaco. Scegliete voi quale…
Dunque, le elezioni non le vinse il carisma di Occhiuto, addirittura mortificato al primo turno con il 5% in meno dei voti delle liste (roba da dilettanti allo sbaraglio), ma la forza degli alleati, in mezzo ai quali, come tutti sapete, trovarono posto anche politici che ancora hanno il coraggio di dichiararsi di sinistra. E clan della malavita che al primo turno avevano votato un altro candidato.
Scegliete sempre voi quale…
1 – continua