ROBERTO OCCHIUTO: CAZZARO DI CALABRIA 2023
E’ con viva e vibrata soddisfazione che proclamiamo Roberto Occhiuto, mister Cazzaro di Calabria 2023. L’anno è cominciato con il trionfo del Palaghiaccio di Milano e finisce con il trionfo del Capodanno Rai di Amadeus a Crotone. Da una minchiata ad una supercazzola. A gennaio, alla chiusura del Palaghiaccio a Milano, grande entusiasmo del nostro presidente Occhiuto insieme all’altro grande protagonista del rilancio del turismo calabrese… a Milano, Fausto Orsomarso (alias Orsomarcio ma anche Orsopanza), i due presentarono dati strabilianti, oltre 250 mila visitatori, la Calabria era stata sotto i riflettori dell’opinione pubblica nazionale, europea e internazionale. Ancora dovevano arrivare i tempi del globo terracqueo altrimenti anche quello avrebbero messo in mezzo. All’unisono esclamarono che si stava affermando una nuova narrazione della Calabria. «È una nuova visione, un nuovo racconto della Calabria che vuole combattere la rassegnazione e stimolare le energie positive“. E come no. Spente le luci della ribalta, nessuno si ricorda più del mega Palaghiaccio di fantozziana memoria. Manco i pinguini…
Le stesse parole (all’anima da fantasia direbbero a Napoli!) che sta usando in questi giorni il nostro Roberto Cazzaro di Calabria per la nuova minchiata da lui intrapresa con i soldi dei contribuenti calabresi, il Capodanno Rai di Amadeus a Crotone. Quest’anno siamo passati addirittura da 250 mila visitatori a 50 milioni di spettatori che hanno già visto gli spot della Calabria e probabilmente se li sono pure registrati a futura memoria.
Sicuramente poi lui nel calcolo avrà messo anche neonati, infanti, adolescenti e migranti clandestini visto che in Italia siamo appena 59 milioni e quindi stiamo per sforare il tetto massimo. Lui è fatto così, i tre milioni di spettatori settimanali di Ballando sotto le stelle li moltiplica per le 10 puntate e questi diventano 30 milioni… di minchiate.
E’ fatto così, non capisce che la stragrande maggioranza dei telespettatori sono sempre gli stessi settimana per settimana. Ma mica è da tutti diventare Cazzaro di Calabria. Il fratello era diventato il Cazzaro di Cosenza ma lui già a quei tempi meditava il “colpaccio”. Naturalmente della questione del quibus nemmeno a parlarne, almeno l’anno scorso ci dissero che il Palaminchia, pardon ghiaccio, costò 2,6 milioni di euro. E Milano tutta, destra, centro, sinistra, ancora ringrazia. Quest’anno non ne voleva parlare, forse perché aveva il timore di dirci che l’operazione Capodanno con la Rai ci è costata qualche milionata di troppo. E in effetti è quello che ha scoperto il quotidiano Domani a cui la Regione Calabria ha spiattellato il costo dell’ accordo con la Rai. La Regione ha risposto che l’accordo ci costa 1,700 MILIONI. Però non fa menzione delle spese che affronterà il Comune di Crotone e le spese organizzative a carico della Regione tramite la Calabria Film Commission. Sembra un gioco delle tre carte per nascondere la realtà. Vuoi vedere che sforiamo anche i 2,6 milioni dell’anno scorso? ìTenete conto che per 30 secondi di pubblicità a Ballando sotto le stelle il costo è sopra i 100 mila euro (dicasi centomila euro per 30 secondi).
La narrazione del nostro Cazzaro di Calabria è uguale spiccicata a quella di Giuseppe Scopelliti. Lui nel 2011 volle fortissimamente volle l’accordo con la Rai per trasmettere da Reggio Calabria “Miss Italia nel mondo”. Ci costò oltre 300 mila euro e altri 380 mila euro l’anno dopo per pubblicità e promozioni varie. La storia è sempre quella in questa sfortunata terra, allora tutto il mondo ci avrebbe visto, oggi uguale, già 50 milioni hanno visto la Calabria. I debiti di allora lì abbiamo pagati dopo 11 anni, quelli di quest’anno chissà quando. Il popolo allora era entusiasta delle Miss in arrivo da tutto il globo terracqueo, oggi ci accontentiamo di Amadeus, Romina vecchia, Ricchi e Poveri, Malgioglio e pure i Cugini di Campagna. Sempre peggio. Ha ragione il Censis a dire che siamo diventati sonnambuli. Un turista in più non si vide allora e un turista in più non se ne vedrà la prossima stagione estiva. Possiamo dire che c’è passaggio di testimone ideale tra Giuseppe Scopelliti e Roberto Occhiuto.
Eh sì, perché l’incapacità politica porta sempre a buttare ingenti risorse dalla finestra in operazioni propagandistiche dove conta solo l’apparire e l’ effetto roboante. Vedi la questione Ponte, dove ci fanno pagare anche la distruzione delle nostre bellezze e lui acconsente alle minchiate di Salvini, che questo fine d’anno tace preoccupato per le sorti del cognatino. ‘Na mazzata che non ti dico, altro che Ponte…
Per non parlare dell’autonomia dove a parole diceva di opporsi e poi si è genuflesso a Calderoli. E non tocchiamo il capitolo delle nomine, ad iniziare dalla sanità, dove ci mandano tutti i tromboni mazzettisti e tangentisti di scarto della Lombardia e del Veneto. Eh sì, perché il nostro Cazzaro di Calabria non è tra l’altro un cuore di leone, lui vuole solo apparire, importa solo l’immagine, il mostrarsi. Vuoi mettere un bel selfie con Amadeus la notte di Capodanno ? Che goduria.
L’anno 2023 è stato un tripudio di minchiate in serie. Lui, il Presidente Cazzaro fa il modesto ma lo fa semplicemente per evitare altre figuracce dopo quelle inanellate nel corso degli anni. Si butta semplicemente con le mani avanti per non cadere nelle sue minchiate. L’anno scorso, in primavera, proclamò con elmetto in testa e una pompa di sollevamento in mano che il mare era ritornato pulito. Non l’avesse mai detto, i liquami e il mare verde caratterizzarono l’intera stagione. Quest’anno ad inizio agosto ha proclamato la vittoria sui piromani e gli incendiari. Non l’avesse ma fatto che si sono sprigionati incendi in ogni dove: città, campagne, montagne, e laghi. Per non dire che, mentre tutti i suoi colleghi governatori non vogliono rigassificatori, lui impone al governo Meloni di fare un rigassificatore fisso nella piana di Gioia Tauro distruggendo quello che rimane di ulivi e aranceti. Proprio nei giorni in cui la Cop 28 a Dubai stabiliva che bisognerà uscire dalle energie fossili entro il 2050. Che tempismo. Questo è capace che prima o poi sposerà l’idea dell’altro cazzaro suo omologo, Matteo Salvini, e ci piazzeranno una centrale nucleare a Tropea. Oltre al premio Cazzaro di Calabria, potrebbe vincere tranquillamente il Premio Attila.
Ma ecco le motivazioni ufficiali del premio. Roberto Occhiuto viene proclamato Cazzaro di Calabria 2023 per la sua capacità di trovare le soluzioni più teatrali, costose, e inutili ai problemi complessi e seri della Calabria. Il problema della sanità, che quasi tutti i presidenti regionali hanno ridotto in uno stato pietoso al loro servizio clientelare, per lui lo si risolve con i 170 medici venuti da Cuba. Afferma che con lui la politica non lottizza più e infatti è lui a nominare il peggio del peggio. Il capolavoro lo raggiunge ad inizio anno con la nomina di Giuseppe Giuliano come commissario alll’Asp di Vibo che dopo pochi mesi viene raggiunto da un’ interdittiva cautelare a ricoprire cariche pubbliche. Il problema drammatico degli incendi lo si risolve con 30 droni che volteggiano nei cieli della Calabria e tutti ad incensarlo per i risultati ottenuti. Simbolo dell’inutilità dell’iniziativa è il nipotino con il nonno sbattuti su tutti i media d’Italia e fatti passare per incendiari e piromani. Eh sì, perché ci vuole poco che la stupidità si trasformi in cattiveria.
Ma non finisce qui, il problema dell’inquinamento e del mare sporco lo risolve con quattro battelli ecologici. E mentre la gente impreca perché non può farsi un bagno, lui fa la giornata del mare pulito a Gizzeria. L’importante è mettergli un nome lungo ed in inglese ed il successo, sempre sui mezzi di informazione amici, è assicurato. “Demo Day Task Force Calabria”. Minchia come suona bene. E che dire dell’abbattimento dell’ ecomostro di Torre Mellissa. Certamente uno dei pochi fatti positivi ma che lui vuole fare passare per la vittoria sulla ‘ndrangheta calabrese. Un palazzo sequestrato nel 2007 e in maniera definitiva nel 2011 e che viene abbattuto dopo 12 anni. Nel frattempo la ‘ndrangheta né ha fatto traffici in tutti i settori investendo i guadagni cospicui anche in palazzi, condomini, ville e villette in Calabria e in tutto il mondo.
Cazzari si nasce e lui modestamente lo nacque. Proclamiamo Roberto Occhiuto, Cazzaro di Calabria 2023. E il Capodanno di Amadeus è il giusto riconoscimento per le sue minchiate. Naturalmente tutti a festeggiarlo e celebrarlo. Poi spente le luci di questa nuova ribalta gli hotel a Crotone ed in Calabria ritorneranno vuoti (vedi Epifania), la stagione turistica sarà sempre la stessa, ridotta a due mesi e passa, e poi arriverà la primavera e poseremo un’altra prima pietra per il ponte e per gli ospedali, poi l’estate con i suoi droni e i suoi battelli. Poi il nuovo Capodanno e tutti a festeggiare, a sperare, a promettere. Questa volta è la volta buona. Certamente per vincere anche il Premio Cazzaro di Calabria 2024. Su questo Roberto Occhiuto è imbattibile. Roberto Occhiuto, il nuovo Giuseppe Scopelliti di Calabria. Nel campo della propaganda sono quasi imbattibili, purtroppo con i soldi dei calabresi. Cchiu’ pila o cchiù pilu ‘ppe tutti. Fate voi, è lo stesso…