Calabria. Ma che ci fa il condannato Malena del clan di Cirò alla Cittadella insieme allo sceriffo (senza pistola)?

Perché gli indagati per mafia si aggirano negli uffici regionali? Ormai da tempo alla Cittadella si assiste al dilagare della presenza di Pasquale Malena, noto imprenditore del settore vinicolo di Cirò Marina, condannato anche in appello a 7 anni di reclusione (in primo grado gli era stata inflitta una condanna a 12 anni e 9 mesi) nel processo Stige con l’accusa di essere “vicino” alla cosca Farao-Marincola.

Le carte dell’inchiesta sono piene di contatti e affari con i clan cirotani, e l’evoluzione di quelle famiglie – avevano spiegato i magistrati all’epoca degli arresti – “testimonia una mutazione genetica della ‘ndrangheta. Non possiamo più parlare di infiltrazione dei clan nella vita economica, ma siamo di fronte a una immedesimazione tra ‘ndrangheta e imprenditoria”. Malena è stato condannato anche in appello. I suoi prodotti sarebbero stati imposti dal clan ai ristoratori tedeschi e in molti affermano che la cosca Farao-Marincola avesse immesso nella società “cav. Antonio Malena 1949 s.r.l.“, somme considerevoli di denaro provenienti dalla bacinella della cosca.

Eppure Malena si aggira quotidianamente negli uffici regionali in compagnia di Maximiliano Granata, detto anche lo sceriffo senza pistola, dipendente della Regione Calabria per grazia ricevuta, e di Bruno Gualtieri commissario Arrical. Non che sia una novità, beninteso, dal momento che l’andazzo va avanti da anni. Ma in questi ultimi mesi si sta un po’ esagerando. Malena era presente anche al Vinitaly con tanto di fotografia con Roberto Occhiuto. Quando è troppo, è troppo.

Ma perché un soggetto del genere frequenta gli uffici regionali e tanti politici regionali? Ma perché è nella stessa chat creata da Maximiliano Granata nella quale sono presenti anche Roberto Occhiuto ed altri consiglieri regionali?

Malena entra nel “giro” della politica perché è grande amico di Vincenzo Sofo, cresciuto fra i ranghi della destra evoliana, più noto per la bionda compagna Marion Le Pen che per l’impegno politico e andato via qualche tempo fa dalla Lega per approdare in Fdi. Ma soprattutto ex amico di molti leghisti tra cui Simona Loizzo e Cataldo Calabretta, che a quanto pare l’hanno scaricato, almeno loro… Sì, perché per un certo periodo Malena, anche dopo la condanna in primo grado, sguazzava alla grande ad iniziative, gazebo e banchetti nel Cirotano, ed è stato iperattivo durante tutte le ultime campagne elettorali e regolarmente – diceva chi frequentava la Cittadella – si faceva vedere negli uffici che sono stati riservati alla Sorical nel palazzo della Regione. Ai tempi in cui si accompagnava con Cataldo Calabretta, il quale tuttavia pare che gli abbia chiuso i rubinetti e lo scansi.

Con Granata, Gualtieri e Occhiuto invece Malena va d’amore e d’accordo, al punto tale che si dà da fare anche con un sedicente blog in tandem con Granata che viene sbertucciato ormai in tutta la Regione. Una strategia di comunicazione autolesionista… ridicola quasi quanto uno sceriffo senza pistola.

STORIA DELLO SCERIFFO SENZA PISTOLA (https://www.iacchite.blog/consorzio-valle-crati-granata-sbertucciato-anche-a-reggio-storia-dello-sceriffo-senza-pistola/)

Molti dipendenti della Regione Calabria sono allibiti non tanto dalla presenza in Regione di questo soggetto, ma soprattutto dalla libertà con cui si muove nei piani alti della Regione Calabria. Noi ci chiediamo cosa si nasconde dietro la presenza di Pasquale Malena negli uffici di presidenza della Regione Calabria, quali affari gestisce con i suoi compari Granata e Gualtieri e di quali protezioni gode.
Domande che, siamo certi, non avranno risposte. O no?