Sanità, il Cinghiale e l’affare milionario Energas: prendi i soldi e scappa

L’affare milionario ENERGAS, patrocinato dal Cinghiale per il tramite del fido Scarpelli e dei “soci” Giannetto Giannini, Nicola Buoncristiano e Gennaro Sosto, ha causato all’ASP di Cosenza ingenti danni economici, dimostrando come vengono utilizzati i finanziamenti europei.

Com’è noto, sui tetti degli ospedali dell’ASP di Cosenza, e di alcune strutture periferiche, sono stati installati numerosissimi pannelli per catturare l’energia solare e fornire, di conseguenza, energia elettrica con notevole risparmio per le casse della stessa azienda (fino all’80% di risparmio dei costi).

Foto di Fabrizio Liuzzi
Foto di Fabrizio Liuzzi

Tuttavia, le somme sono state spese ma i servizi non si sono mai neanche visti, se è vero come è vero che a tutt’oggi gli stessi pannelli sono stati coperti da teli perché non funzionino.

Addirittura senza alcuna autorizzazione sono state smontate le pompe di ricarica di glicole e quelle circolatorie.

Nel caso dei pannelli posizionati sull’ospedale di Cetraro, poi, sono stati messi in funzione per circa un mese, non per produrre energia per l’ospedale, ma per produrre acqua calda scaricandola nei circuiti dove va a finire l’acqua pluviale, provocando un danno ambientale consistente.

L'ospedale di Cetraro
L’ospedale di Cetraro

Lo stesso sistema di tubazione pare sia stato realizzato senza osservare le normative riguardanti le dimensioni dei tubi, la sicurezza dell’impianto eccetera ed, in molti casi, senza che gli impianti siano stati ultimati e senza che siano mai stati collaudati né in corso d’opera né ad ultimazione.

Ma i soldi sono stati spesi e nessuno si è mai chiesto come e dove siano finiti, nonostante risulti anche qualche querela. Ma si sa, la procura di Cosenza è stata (s)governata in modo da non infastidire mai i manovratori. E anche l’arrivo di Spagnuolo non promette niente di buono, per come abbiamo già scritto nei giorni scorsi.

Con grande sorpresa registriamo che in questi giorni presso l’ospedale di Cetraro si sta realizzando un’opera similare di approvvigionamento di energia elettrica attraverso fonti rinnovabili e non se ne conosce né l’entità economica, né chi l’abbia autorizzata, né chi la finanzia.

Sorge spontanea una domanda:  perché non si è attivata quella già esistente perfezionandola come previsto dalle normative vigenti, sottraendo a gatti e topi ed alla ruggine la possibilità di coesistere?