Rende, Palazzetto dello Sport. Il Tar respinge il ricorso dell’associazione vicina a Marcello Manna

Nulla da fare. Ricorso rigettato e spese legali da pagare. Il Tribunale amministrativo regionale ha ritenuto infondata l’istanza presentata nell’interesse dell’Associazione sportiva dilettantistica di cui è amministratore delegato Cristian Francesco Dodaro che s’era aggiudicata la gestione del Palazzetto dello Sport di contrada Tocci a Rende. Una gestione revocata dalla commissione prefettizia insediatasi alla guida del comune dopo lo scioglimento per mafia del Comune di Rende. I giudici amministrativi scrivono che «le argomentazioni della parte ricorrente appaiono parcellizzate e comunque inidonee a scalfire – in modo efficace nel loro complesso – gli elementi individuati come punti di irregolarità e posti a base del provvedimento impugnato».

E così la richiesta di “sospensiva” avanzata viene bocciata. Il Tar scrive nel provvedimento che l’affidamento del Palazzetto dello Sport sembra pervaso da irregolarità procedurali – numerose e significative – che lo investono nel suo complesso, attenendo esse alla fase di predisposizione degli atti di di gara, peraltro strutturata su condizioni economiche di maggior favore rispetto a quelle correttamente individuabili alla luce dell’oggetto e delle caratteristiche dell’affidamento e che sembra non aver previsto la presenza di requisiti di idoneità professionale, di capacità organizzativa e tecnico-professionale adeguati all’espletamento della procedura medesima e ai successivi controlli in capo al soggetto risultato concessionario».

I magistrati amministrativi, quindi aggiungono: «Le suddette irregolarità sembrano aver sortito, nel complesso, per un verso l’indebito trattamento di favore alla ricorrente a danno dell’altra associazione partecipante alla procedura, avendo infatti consentito alla prima di essere ammessa alla gara pur in presenza di criticità non irragionevolmente ritenute insufficienti per giustificare l’esclusione; parimenti appare ragionevole la valorizzazione delle vicende relative all’esecuzione del rapporto concessorio (ritardo pagamento canoni, installazione di manufatti non previsti in concessione, criticità nella progettazione) peraltro sostanzialmente tollerati dall’amministrazione comunale».

I tre commissari avevano disposto nei mesi scorsi la revoca dell’affidamento della struttura sportiva sulla base del lavoro svolto da un collegio ispettivo, cui era stato conferito il compito di verificare e approfondire i procedimenti attivati dal Comune e riportati negli atti di scioglimento tra i quali, appunto, l’affidamento e la successiva gestione del palazzetto dello sport all’Asd Palasport Europa. Le vicende della procedura di gara e del successivo affidamento in concessione erano state oggetto di particolare attenzione nelle relazioni del prefetto e del Ministero dell’Interno. Nei documenti si sottolineava la “sussistenza di plurime illegittimità da considerarsi, per diverse ragioni, sintomatiche e correlate a fenomeni di infiltrazione della criminalità organizzata”. Fonte: Gazzetta del Sud