Anche per il 2024 le “frassie” sono state bandite da parte dall’amministrazione comunale del duo Ambrogio-Succurro. Non vogliono nemmeno essere presi in giro. Non amano la satira. Eppure da oltre 100 anni a San Giovanni le “frassie” si sono sempre cantate. Oggi, nella nuova città, non è possibile. I reali hanno deciso: il giorno della morte di Carnevale non ci saranno, come tradizione, le “frassie”.
L’assessore benzinaio, quando c’è da attaccare manda sempre in avanscoperta i “bravi”, su un post dell’ex consigliere comunale Maria Teresa Caputo, la quale lamentava la mancanza della manifestazione ha risposto dicendo: “Penso sia arrivato il momento – scrive il benzinaio – di fare un po’ di chiarezza, da momento che è diventato uno sport molto praticato quello di sparare a zero e trarre conclusioni senza sapere la verità.
L’Amministrazione di cui mi onoro di fare parte ad oggi non ha ricevuto nessuna richiesta di svolgere le frassie”. L’assessore sul stesso post dice che l’amministrazione “non ha mai organizzato le “frassie” ma le ha sostenute economicamente”.
L’assessore benzinaio ha mentito sapendo di mentire. Le amministrazioni comunali che si sono succedute nei decenni hanno sempre organizzato la kermesse carnevalesca. Ci si affidava per la collaborazione alla Pro Loco ma sempre la civica amministrazione era ad organizzare, tanto che i “frassiari” inviavano le loro “frassie” al comune e dopo un controllo da parte vari dirigenti comunali si dava il via libera. Se c’erano delle offese gravi venivano censurate, quasi mai, e si dava il via ad un evento che i cosentini hanno cancellato.
Le polemiche sono tante ma a loro non interessa. Il dissenso deve essere cancellato, anche quello più divertente. Insomma, stanno letteralmente mettendo sotto i piedi le tradizioni e la storia di una comunità gloriosa come quella sangiovae!