Nella sua frenesia, ormai diventata quasi “dipendenza da comunicazione farlocca”, il presidente della Regione Calabria ha fatto scrivere ai media di regime compiacenti che lui sarebbe pronto a dimettersi dal ruolo di commissario alla sanità perché non può tollerare altri “tagli” del governo alla sanità pubblica.
Questa sua “uscita” è stata commentata da molti giornalisti calabresi e soprattutto da molti suoi sostenitori (sui vari canali social) come un “grandissimo gesto di coraggio” (bum!).
Personalmente mi sarei aspettato che avesse detto: “Caro Ministro, se questo avviene, se veramente c’è bisogno di “tagli” di risorse per gli ospedali, io taglierò immediatamente i finanziamenti per la sanità privata così come lascerò Forza Italia prendendo le distanze dal centrodestra”.
Allora forse sì che avrebbe dimostrato coraggio. Ma un parassita di indole e di “professione” non può avere coraggio. E invece continua a fare il servo dei suoi cari amici boss delle cliniche e delle strutture della sanità privata. Specie quelle cosentine. come si vede per esempio dalla foto nella quale è ritratto con Carmine Potestio, nuovo deus ex machina della sanità privata grazie ai denari che il suo socio, amico e compare gli elargisce.
Detto ciò, si vuole avere il coraggio di dire che in Italia e soprattutto nelle regioni meridionali, la Sanità funziona come in America (solo che in America è legalizzata dallo Stato e qui da noi formalmente no…)? Tradotto con parole semplici: se hai soldi ti curi altrimenti… ti frichi. Qui da noi tutto ciò è ipocritamente nascosto ma funziona così. E questo è stato possibile (su tutto il territorio nazionale) grazie ai nostri politici ma anche e sottolineo soprattutto alla collaborazione dei nostri avidi medici e paramedici paradossalmente soprannominati in un particolare momento… angeli di stacippa…
Tutti sanno che prestano la loro collaborazione alle strutture private facendola risultare (illegalmente) addirittura negli stessi orari nei quali prestano servizio nelle strutture pubbliche. Il caso più eclatante è stato quello a Roma del famoso primario che operò il Papa ma non sono immuni neanche i nostri medici e funzionari calabresi.
Il fatto è che quando scrivi in un tuo articolo queste cose dovresti farlo con nomi e cognomi, sputtanando così tutti i vari medici che lavorano nelle strutture sia pubbliche e private, ma stai sicuro che raccoglieresti pochi commenti positivi e pochissimi mi piace.
Sai naturalmente anche il perché… perché vuoi o non vuoi da un medico (anche il nostro curante) ci dobbiamo andare, soprattutto se ci fanno una raccomandazione. E quindi avendo loro il bisturi pardon il coltello in mano… con la nostra salute fanno quello che gli pare e piace. Ma attenzione ca a corda si spezza e finirà come in un celebre film americano (basato su una storia vera) dove il papà non avendo l’Assicurazione Sanitaria sequestra nella sala operatoria un medico e lo costringerà ad operare il figlio… Come dici tu: a futura memoria.
Lettera firmata