Era il 13 novembre 2022, mancava ancora un anno e mezzo alle elezioni amministrative a Corigliano-Rossano, ed all’epoca Pasqualina Straface non si fidava di Robertino Occhiuto e si guardava bene dal prendere in considerazione l’idea di candidarsi a sindaco… Anzi, a chi glielo diceva lo mandava direttamente a quel paese.
Però era necessario dare qualche segnale di… vita e allora qualcuno del centrodestra aveva pensato bene di riunirsi per iniziare a vedere il da farsi. Di solito quando si inizia una discussione per proporre un programma amministrativo e soprattutto chi dovrà attuare lo stesso, si pensa ad un’assemblea di iscritti e simpatizzanti dei vari partiti della eventuale coalizione, ma in questo caso invece no.
Quella riunione del 13 novembre 2022 era stata indetta nella segreteria politica del neo eletto senatore Ernesto Rapani di Fratelli d’Italia, che era fresco di rinvio a giudizio per bancarotta e in attesa di processo a suo carico per calunnia ed abuso edilizio (poi concluso con una condanna in primo grado a 18 mesi https://www.iacchite.blog/castrovillari-accuso-un-imprenditore-di-aver-truffato-condannato-a-18-mesi-per-calunnia-il-senatore-rapani/)…
Gli altri membri presenti alla riunione della coalizione di centrodestra erano per Forza Italia la consigliere regionale Pasqualina Straface, appunto, già fatta decadere dalla carica di sindaco per infiltrazioni mafiose, anche se poi è stata assolta mentre proprio in quei giorni arrivava la conferma di sequestro dei beni per alcuni suoi stretti familiari legati alla stessa indagine che portò al commissariamento e scioglimento per mafia dell’allora Comune di Corigliano Calabro.
Per la Lega invece era presente il riconfermato deputato Domenico Furgiuele, chiacchierato ormai anche a livello nazionale, noto anche per avere suo suocero – Mazzei – condannato per estorsione e considerato imprenditore di riferimento dei clan e fra l’altro rinviato a giudizio per turbativa d’asta…
E altro “degno” ospite d’onore era stato il noto consigliere regionale dell’UDC – transitato poi in Azione al culmine del suo ennesimo cambio di casacca – “Generale” Giuseppe Graziano che è stato indagato per più tempo nell’inchiesta sull’eolico di Isola Capo Rizzuto, per tacere delle vicende relative alla famigerata Bieco e agli ormai leggendari disboscamenti della Sila.
Dall’altra parte del tavolo dei presenti quindi niente pubblico o tesserati, bensì solo qualche tirapiedi tipo il consigliere comunale Vincenzo Scarcello, che si presentava a nome di Italia al Centro, nonostante tutti sanno che è uomo di Graziano, quindi senza nessun titolo o forza dietro le sue spalle, visto che Italia al Centro raggruppata insieme ad altri quattro pseudo partiti che hanno formato il simbolo unico chiamandosi Noi Moderati alle ultime elezioni politiche hanno ottenuto il ridicolo risultato di 63 voti nella terza città più grande della Calabria e cioè Corigliano-Rossano. Lo Scarcello si presentava senza alcuna vergogna in una riunione di forze politiche di centrodestra con un risultato politico da essere preso a pedate da chi ce lo ha messo. Ma tant’e…
Gli osservatori e i commentatori politici all’epoca pensavano che da una riunione ristretta fatta da una banda del genere, l’ideale futuro loro candidato a sindaco potesse essere un soggetto tipo Schifani in Sicilia, ma siccome non c’è allora circolavano nomi come quello di Guglielmo Caputo, che campa di rendita ormai da decenni con il cognome del papà già sindaco ma che alla fine è solo un bamboccione senza né arte e né parte. Poi quello del tirapiedi di Gianluca Gallo cedrone, tale Turano, al quale puntualmente si promette che sarà candidato sindaco ma… la prossima volta. Poi è circolato persino quello di Martino Rizzo, della banda dei rossanesi all’Asp di Cosenza ma niente da fare. E alla fine Occhiuto si è deciso a fare il grande passo e ha offerto non meglio precisate “garanzie” a Pasqualina Straface, che alla fine ha accettato. Ora, è del tutto evidente che chi sostiene il centrodestra ed è una persona onesta mai e poi mai potrà sostenere questa combriccola. E come si fa a non dare ragione a chi sostiene, specie vedendo questa fotografia, che il centrodestra a Corigliano-Rossano è come un clan?