Bisognerebbe preparare un bignamino della politica per tentare di far capire ai poveri cittadini calabresi la babele della politica calabrese o presunta tale. L’ultima notizia del politico mercato calabrese – altro che il calciomercato – è che Antonello Talerico ritorna con Forza Italia. L’avvenimento è stato presentato in pompa magna dal presidente Occhiuto con tutto lo staff di Forza Italia. Alla conferenza, come direbbe De André, c’erano tutti, dai coordinatori provinciali al segretario regionale di Forza Italia. Al fianco di Talerico sedeva Marco Polimeni e un po’ più in là Michele Comito. Il Bignamino servirebbe per destreggiarsi nel politichese che impera.
La storia di Antonello Talerico è emblematica. Avvocato emergente del foro di Catanzaro, dove ricopriva l’incarico di presidente dell’Ordine degli avvocati, trampolino di lancio perfetto per lanciarsi nelle acque tempestose della politica, decide due anni fa di candidarsi alle elezioni regionali nella lista di Forza Italia nella circoscrizione centrale, Catanzaro Crotone Vibo Valentia.
All’alba del 5 ottobre, il risveglio è amaro per il nostro novello politico che resta fuori dal consiglio regionale perché superato da Michele Comito che lo doppia nelle preferenze e ancor peggio da Valeria Fedele che lo precede anche lei attestandosi sopra i settemila voti di preferenza. Una sconfitta bruciante che porta Antonello Talerico a denunciare un probabile complotto ordito dall’allora potentissimo segretario regionale di Forza Italia, Giuseppe Mangialavori, oggi caduto in bassa fortuna dopo essere stato citato in abbondanza in almeno 4 inchieste della Dda di Catanzaro.
Volano gli stracci, le accuse e gli insulti. La parola passa alla carta bollata e Talerico, da buon avvocato, denuncia l’ineleggibilità sia di Michele Comito che della Valeria Fedele. Il Tribunale di Catanzaro e la Corte di Appello respingono il ricorso contro Michele Comito (noblesse oblige) e invece dichiarano decaduta la Valeria Fedele perché non si era collocata in aspettativa dalla carica di direttore generale della Provincia di Catanzaro. Per dare l’idea del clima “amichevole” tra i partecipanti alla contesa basta leggere le parole infuocate contro Talarico pronunciate da Michele Comito all’atto dell’ultima sentenza: “Pur felice per l’esito di questo giudizio, non posso però nascondere un velo di amarezza nel constatare come vi sia stato un atteggiamento poco elegante, per usare un eufemismo, da parte di chi riteneva che si potesse ribaltare nelle aule di giustizia un risultato elettorale altrimenti impossibile da raggiungere. Ed è anche per questo che mi sento dispiaciuto per il giudizio che ha riguardato la collega Valeria Fedele, la quale, nel corso della sua attività in seno al consiglio regionale, ha dimostrato di meritare ampiamente il vasto consenso ottenuto legittimamente nella competizione elettorale”. Oggi Michele Comito era al tavolo della conferenza stampa entusiasta del ritorno del figliol perso. Si vede che ha elaborato il dispiacere per la Fedele…
L’Antonello Talerico entrato in consiglio regionale, ovviamente, non aderisce al gruppo di Forza Italia, ma a quello del gruppo misto, e dà vita ad una cordata con Antonello Lo Schiavo proveniente dalla lista De Magistris per far fuori l’allora capogruppo Amalia Bruni che a sua volta esce dal gruppo misto e approda al gruppo consiliare Pd. E qui la cosa inizia a diventare un po’ contorta perché abbiamo un gruppo misto con due consiglieri uniti per le poltrone, ma con Talerico che appoggia Occhiuto e Lo Schiavo che invece resta all’opposizione. Almeno sulla carta… ché poi la pratica è tutta un’altra cosa…
Ma non finisce qui. Alle elezioni comunali di Catanzaro della primavera successiva, siamo nel 2022, Talerico si candida a sindaco, viene ancora una volta sconfitto, non va nemmeno al ballottaggio, dove appoggia, insieme al suo amico Tallini, Nicola Fiorita candidato del centrosinistra. A capeggiare la lista di Forza Italia che appoggiava Valerio Donato, a sua volta proveniente dal Pd, era Marco Polimeni, che l’altro ieri sedeva al fianco di Antonello Talerico felice anche lui per il rientro del figliol prodigo.
Nicola Fiorita viene eletto sindaco di Catanzaro e non avendo la maggioranza in consiglio comunale ottiene l’appoggio di Antonello Talerico che mette su un nuovo gruppo consiliare con consiglieri provenienti dal centrodestra, decisivi per dare la maggioranza a Fiorita, dal nome significativo “cambiavento”… Ccuri cazzi direbbero a Cusenza… In premio ottiene ben tre assessori nell’ultimo rimpasto di giunta di qualche mese fa che porta all’estromissione di altri soggetti borderline…
Quindi per fare il punto dello stato dell’arte fino a pochi giorni fa noi avevamo Antonello Talerico che a Reggio Calabria, in consiglio regionale, faceva parte della maggioranza di centrodestra, poi però la sera quando tornava a Catanzaro, nella sua veste di consigliere comunale, faceva parte del centrosinistra. Un artista, degno di essere appellato l’Antonello di Catanzaro. Quello di Messina gli fa decisamente un baffo.
Il ritorno del nostro Antonello in Forza Italia, logica avrebbe voluto che portasse all’immediata sua uscita dalla maggioranza Fiorita a Catanzaro, e invece niente di tutto questo. No, lui, l’Antonello da Catanzaro può restare nella maggioranza di centrosinistra nel capoluogo di regione. Il presidente Roberto Occhiuto non si oppone, non si scandalizza, appoggia l’iniziativa. Solo che adesso c è il rischio di avere due Forze Italia, come nel bob alle Olimpiadi. Forza Italia 1 di Polimeni all’opposizione di Fiorita e Forza Italia 2 di Talarico in giunta con Fiorita. E’ la politica ai tempi di Occhiuto, bellezza.
Non c’è motivo di scandalo, siamo gente di mondo, direbbe Totó. Né tantomeno arrivano dichiarazioni di sorta da parte del sindaco Fiorita e di tutto il centrosinistra. Qualcuno sussurra che l’importante è che non entri in giunta. Capiscimmu … cu sta musica su levaru. Direbbero a Catanzaro.
Ormai Roberto Occhiuto è il signore della politica calabrese, stratega che non perde un colpo, il padre padrone magnanimo che elargisce titoli, incarichi, promozioni. Con lui torna di moda la teoria tolemaica, lui è la terra immobile al centro della Calabria, mentre tutti gli altri sono corpi celesti che si possono muovere liberamente sempre intorno a lui. E’ grazie a questa teoria che abbiamo il caso Talerico, ma non solo. Abbiamo che a Vibo Valentia, alle prossime elezioni amministrative, Forza Italia dà in prestito 4 candidati a Fratelli d’Italia che aveva difficoltà a chiudere le liste. Sempre a Vibo Valentia abbiamo che il consigliere regionale De Nisi, mentre sostiene Occhiuto a livello regionale, possa appoggiare il candidato di centro alle prossime amministrative. E via di questo passo.
Se non ci avete capito una mazza, non preoccupatevi, non è colpa vostra, sono loro che gli… piace farlo strano. Comunque a giorni in edicola troverete il nostro Iacchettino, il bignamino della politica calabrese. Naturalmente gratis, speriamo in un contributo regionale. E poi dicono che la gente non va più a votare.