Reggina, il marchio alla Lfa. Ballarino: “Insieme al sindaco lo metteremo in sicurezza”

Nella tarda mattinata, presso l’ufficio di presidenza della sezione civile del Cedir è avvenuta, alla presenza del Giudice delegato, l’apertura delle buste per ciò che riguarda le offerte per l’aggiudicazione dei beni materiali e immateriali della Reggina. Tra le tre partecipanti – Lfa Reggui Calabria, Bandecchi e Comune di Reggio Calabria – ad aggiudicarsi il marchio è stata la Lfa Reggio Calabria, alla quale va dunque anche il marchio della Reggina 1914. Al termine dell’asta il patron Nino Ballarino ha commentato, con emozione, l’acquisizione del marchio:

“Ho il piacere di avere qui con me il sindaco di Reggio e anche il dott. Tagliavento perchè tutti e tre avevamo motivazioni differenti. Ma voglio ringraziare sia il dott. Bandecchi perchè oltre la partecipazione non è andato oltre e voglio ringraziare il sindaco e l’amministrazione perchè l’idea era quella di aver messo una base forte per garantire il futuro della società e del marchio. Ne dovrò prima parlare con la società ma troveremo un modo insieme al sindaco perchè il marchio non vada più nelle aule dei tribunali. L’idea del sindaco poteva anche sembrare contrastante ma oggi invece lo ringrazio”. Alle 17:30 è prevista una conferenza stampa della LFA Reggio Calabria all’interno di Palazzo San Giorgio.

“Da qua si riparte e comunque il marchio è ritornato a casa. Quello che dovevamo fare è stato fatto. Alla fine tutti avevamo voglia di dire ‘Viva la Reggina’. Troveremo un accordo con l’amministrazione e il sindaco. Domanda di ripescaggio? Vi posso garantire che faremo la domanda ma ci sono prima i tempi tecnici. Adesso bisogna stare uniti, altrimenti cominciano i problemi per tutti”.

All’uscita del tribunale era presente anche il sindaco Falcomatà. Ai microfoni della stampa locale, il primo cittadino dal volto tetro, ha confermato l’aggiudicazione alla LFA per un importo di 125.000 euro.

“L’asta in sé è durata relativamente poco, il tempo è trascorso per verificare la correttezza delle offerte, gli assegni circolare e tutto il resto. Poi il momento dell’asta e, infine, la firma dei verbali. L’offerta della LFA ha superato quella del Comune che non ha potuto rilanciare, in quanto il tetto massimo dell’amministrazione era fissato a 120.000 euro”.