Cosenza, piazza De Chiara. Cantieri abbandonati da 15 giorni, cittadini esasperati: “Il Comune non risponde”

Siamo nella zona di San Vito Alto a Cosenza, precisamente in Piazza S. De Chiara e traversa pedonale a salire Via Andrea Cefali.
C’è un cantiere abbandonato da almeno 15 giorni o forse anche di più: una situazione insostenibile con aria sempre più maleodorante. I residenti hanno chiamato al Comune – che evidentemente non può non sapere – ma nessuno sa rispondere, così come alla polizia municipale.
Dalle fotografie scattate dai cittadini si evince che la pericolosità è molto alta, sia a livello sanitario che fisico per le tante persone che transitano, specie sulla strada pedonale pubblica. Inoltre, come accennato, c’è aria maleodorante dovuta ai tombini delle fogne lasciati semiaperti.
Non vi è affisso – come invece dovrebbe essere per legge – il cartello con i dati riguardanti i lavori, il progetto, la ditta appaltatrice, il direttore dei lavori, l’importo e cos’ via.
Il Comune non sa rispondere, i vigili urbani dicono che non è loro competenza. Cosa bisogna fare?

Presumiamo che a iniziare i lavori sia una ditta che ha vinto una gara di appalto, ma come al solito ne spunta un’altra in subappalto e così via… i lavori sono iniziati alla cieca perché non esisteva una mappa di tubazioni idrica e fognaria.

“Qualche anno fa – ci ha scritto un cittadino – ci siamo purtroppo resi conto che gli scarichi della fogna finivano sottoterra, per fortuna sia le case che l’intera zona è formata da grosse pietre che hanno drenato fino a quando il tutto risaliva al pianterreno. Questa ditta – a parte che non è stato fatto nessun sondaggio idrogeologico – aveva tranciato un tubo dell’acqua lasciandoci 7 giorni senz’acqua, impiegando solo due operai che facevano di tutto. Ad oggi sono oltre 15 giorni che il cantiere è stato lasciato così come vedete nelle foto, creando notevoli disagi, tombini profondissimi aperti, buche dalle quali fuoriescono ovviamente dei topi… Abbiamo cercato di far intervenire i vigili urbani e ci hanno maltrattato al telefono, al Comune ho privato più volte ma nessuno è in grado di dare spiegazioni. E la situazione ora diventa insostenibile con l’arrivo del caldo. E così abbiamo pensato a Iacchite'”.