Calabria. Robertino, prendi i soldi e… scappa! Corigliano-Rossano e Vibo hanno lasciato in mutande Occhiuto e Forza Italia

La  batosta rimediata da Roberto Occhiuto nelle elezioni amministrative di Corigliano-Rossano ha soffocato sul nascere i gridolini di gioia simili a ragliate… in falsetto provenienti dal medesimo e dall’entourage di Forza Italia per il risultato delle elezioni europee. A  Corigliano-Rossano stravince Flavio Stasi sulla candidata Straface espressamente voluta da Robertino Occhiuto. Stasi doppia la Straface che più di strafare sembrava… strafatta.

Non solo. A Vibo Valentia, feudo indiscusso di Forza Italia con il padre padrone Giuseppe Mangialavori che per anni ha  imperato sulla città e sui principali centri intermedi imponendo candidature, scelte e nomine, questa volta invece ha dovuto accettare un candidato proveniente direttamente dalla nomenclatura della Regione Calabria, il Dirigente Nicola Cosentino. Occhiuto si è speso in suo sostegno con la sua presenza sia all’iniziativa  di apertura che in quella di chiusura della campagna elettorale. Manifestazioni stracolme di portaborse, amici, faccendieri, imprenditori e prenditori, tutti accorsi a mettersi in vista del Presidentissimo per ossequiarlo e riverirlo. Nonostante ben 6 liste in appoggio di una candidatura moscia, devole e insignificante, il candidato Nicola Cosentino non raggiunge nemmeno il 40% dei consensi, prende un migliaio di voti in meno delle sue stesse liste (è già partita la caccia ai traditori) e si dovrà andare al ballottaggio tra 14 giorni contro il candidato del centrosinistra Enzo Romeo.

E se al primo turno, Nicola Cosentino, il candidato di Occhiuto che l’ha definito il  migliore dirigente regionale,  si è fermato ad un misero 38%, nonostante gli oltre 150 candidati scesi in campo per portargli il voto, al ballottaggio senza questo scudo saranno cazzi amari per lui e per il presidentissimo. E perdere Vibo sarebbe una mazzata ancora peggiore di quella di Corigliano-Rossano, tipo il Brasile quando perse il Campionato del mondo  del  1950 al Maracana. Si disse che fu una Maracanazo, qui sarà una Vibocanazo che arriverà dopo la Coriglianazzu-Rossanazzu. Non so se mi spiego…

Il ballottaggio è un’altra partita e non è affatto sicuro che l’appoggio di qualche pezzo da novanta della coalizione Muzzopappa, tipo De Nisi e Pitaro, arrivi per il pupazzetto di Occhiuto. Anzi, è molto probabile che l’esperienza e l’autorevolezza di Enzo Romeo “consiglino” anche a questi pezzi di malacarne di evitare apparentamenti con… Occhiuto.

Certamente questi due clamorosi flop di Vibo e Corigliano-Rossano smontano sul nascere  la narrazione che giornali e giornaletti stavano trasmettendo sulla vittoria in Calabria di Forza Italia. Dopo lo spoglio delle elezioni europee che in Calabria ha visto Forza Italia prendere il 18% e diventare il secondo partito dietro Fratelli d’Italia, Robertino Occhiuto ha dichiarato: “Avevo chiesto ai calabresi di dare, con il loro voto, più forza al mio governo regionale ….”.  Bla Bla Bla. Tutto sbagliato. Il presidente legge nei dati un apprezzamento al suo operato. Gli sfugge – poverello – che oltre il 60% dei calabresi è rimasto a casa, o è andato al mare. In pratica un calabrese più una gamba o un braccio se n’è fottuto del suo appello e l’ha rispedito al mittente. È siccome non lo convinceva nemmeno la cosiddetta opposizione non ha proprio votato. Questo dato non lo considera, forse è troppo complicato capirlo, fatto sta che rispetto alle Regionali 2021 perde quasi il 50% dei voti…

Insomma, preferisce dare una lettura semplicistica del risultato e non scendere nei particolari. Allora  andiamo noi a  scomporre i dati del voto. Forza Italia raggiunge il 18% del dato regionale perché nella provincia di Reggio Calabria va a prendere ben 43 mila voti con un bel 26%. Quindi  nasce il sospetto che il presidentissimo faccia il parassita anche in tema di voti, appropriandosi di un voto che non è un riconoscimento a lui, ma casomai è un voto che arriva dagli ambienti locali della città di Reggio, che è la città della Princi, del suo cugino accriccatissimo e della provincia  reggina.

Dove Roberto Occhiuto giocava in casa, Cosenza e la sua provincia, i dati sono per lui una sonora batosta. Nella provincia di Cosenza Forza Italia prende il 15% dei voti. Sarà un risultato al di sopra della media nazionale ma si classifica appena terzo, viene superata dal M5S che arriva al 21% e da Fratelli d’Italia che  arriva al 19%. Nella città di Cosenza, la sua Cosenza, precipita al 5° posto con un misero 11%. Forza Italia viene superata dal M5S con il 20%, il Partito Democratico con il 19%, Fratelli d’Italia con il 15,55 e perfino dall’ Alleanza Verdi e Sinistra, che prende quasi il 12% grazie al successo di Lucano. La stessa musica la si registra nella provincia di Crotone dove Forza Italia è terza con il 18%  superata dal M5S con il 21% e da Fratelli d’Italia con il 19%. Nella città di Crotone, la città del Capodanno di Amadeus, diventa  quarto partito superato anche dal Pd che prende un 17% e Forza Italia scende al 14%.

A celelebrare i fasti del trionfo di Forza Italia non poteva mancare Mangialavori, che ha dichiarato: “La serietà della proposta politica, illustrata con giusti toni, mai sopra le righe (e come no, verrebbe da aggiungere) nel rispetto degli alleati e degli avversari, è stata premiata dagli italiani”. Peccato che nella sua provincia, Vibo Valentia, dove lui è una specie di ras della politica che tutto controlla, Forza Italia  si classifica terza con appena il 14% dei voti e viene superata da Fratelli d’Italia con il 23% e dal Pd con il 18%. mentre nella città di Vibo Valentia viene superato anche dal M5S  con il 16% e scende al 4° posto in classifica. Nella serata di ieri, dopo aver visto i risultati di Vibo, Mangialavori ha smesso di fare l’esaltato e gli ha preso la paura: “Ci aspettavamo di più, dobbiamo capire cosa è successo”. La paura inizia a fare novanta perché basta leggere i voti delle liste e i nomi dei traditori che hanno fatto il voto disgiunto li conoscono anche le pietre…

Per concludere. Ci sembra in sintesi che ancora una volta il cuore del sistema di potere di Forza Italia rimane nella provincia di Reggio Calabria, che tuttavia non salva il presidente Occhiuto dà una figuraccia. Noi al suo posto faremmo meno schiumazza e bava dalla bocca, ci sembra invece che scricchioli pericolosi arrivino dalle fondamenta domestiche del suo sistema di potere. Se possiamo permetterci di dare un piccolo consiglio al presidente, visto che mancano due anni e mezzo alla scadenza elettorale, veda di trovare qualche collocazione al governo o nel sottogoverno o in qualche partecipata e se ne scappi a Roma, che per lui non vediamo un orizzonte chiaro e sereno in Calabria. Naturalmente è un consiglio aggratis negli interessi suoi di cui non ci importa un fico secco e dei calabresi di cui ci importa tantissimo. Soprattutto se da qui a due anni dovesse spuntare un Flavio Stasi che si metta in testa, dopo aver amministrato Corigliano-Rossano, di puntare a governare la Regione Calabria. Come diceva Sergio Leone: se si incontrano un uomo con la pistola e un uomo con il fucile, l’uomo con la pistola è un uomo morto. Ecco, se in Calabria si dovessero scontrare un Cazzaro di Cusenza e un buon amministratore di Corigliano-Rossano, il Cazzaro di Calabria dovrebbe scappare a gambe levate. Ovviamente dopo aver preso… i soldi, tutti.