Attivo in importanti associazioni filantropiche, professore dei futuri finanzieri, editore e stretto collaboratore dell’ex direttore del Sismi Nicolò Pollari. Ma questo sarebbe solo un aspetto della vita del 40enne Andrea Betrò commercialista e rampollo di una delle famiglie più in vista del Vibonese. Per la Dda di Roma che ha coordinato l’indagine “Assedio”, Betrò avrebbe partecipato «all’associazione prendendo parte alle decisioni strategiche indicate da Antonio Brigandì per conto del clan Mancuso e da Roberto Macori ed assumendo incarichi formali nelle società gestite dall’associazione con la piena consapevolezza degli investimenti provenienti dalla criminalità organizzata mafiosa». Un’accusa pesantissima al rampante quarantenne calabrese che era di recente salito agli onori delle cronache per essere l’editore del sito Dilinger News di Fabrizio Corona. Ma negli anni Betrò avrebbe costruito passo dopo passo una brillante carriera. Inserito negli ambienti capitolini che contano dal circolo canottieri di Roma alla junior Chamber International Roma Capitolina, la più grande organizzazione a livello mondiale composta da giovani imprenditori. Non aveva rinunciato alle sue radici e infatti è stato tra i coordinatori delle attività di C3 International, fra le più note associazioni di calabresi nel mondo che vanta oltre 80mila iscritti.
Dal 2009 al 2014 il giovane commercialista è stato docente aggiunto a contratto di Diritto tributario presso l’accademia della Guardia di finanza di Roma. E proprio su queste materie ha collaborato nella stesura di tre saggi scritti dal generale di Corpo d’Armata della Guardia di finanza ed ex direttore del Sismi Niccolò Pollari. Informazioni che erano note anche agli altri presunti partecipi dell’associazione.
Piero Monti, uno degli imprenditori utilizzati dai clan per riciclare i soldi nel settore degli idrocarburi, presenta così Andrea Betrò a un suo socio: “Tu basta che parli con Andrea, che è il mio amministratore delegato ok? E’ una potenza… ha 37 anni… omissis… sono uscito… il comandante “buongiorno professore”… perché oggi si è comandanti a 32-33 anni… questo è 180 corso? E lui (Betrò) era il suo professore… domenica lui viene a Roma perché deve venire a parlare con… omissis… qualsiasi cosa ti serve…”.
E anche il legame con l’ex capo dei servizi segreti risaputo. Roberto Macori, promotore dell’associazione e punto di contatto tra il mondo dell’eversione nera e la criminalità organizzata, parlando dei rischi che correvano di essere oggetto di indagini, ammetteva: “Ci bevono pure a noi e pigliano pure a loro… che Andrea che è il nipote di Pollari… de cose, ma quando fai lo stronzo… puoi essere il nipote di chi ti pare. Andrea Betrò, quando le guardie vanno, lo sai che gli dicono? Ti diamo 20 anni. Sai che dice? Piero ha fatto questo… questo… questo…”. E’ sempre Macori a parlare di un legame tra il commercialista e la potente famiglia mafiosa di Limbadi: “Lui è Mancuso… sono calabresi”. Fonte: Gazzetta del Sud